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La gintoneria: un locale controverso tra realtà e mito

Un'intervista svela la verità dietro le accuse di prostituzione e droga.

Interno di una gintoneria con cocktail e atmosfera accogliente
Scopri il fascino della gintoneria, tra mito e realtà.

Un locale di incontro o un centro di affari illeciti?

La gintoneria, un locale noto a Milano, è recentemente balzato agli onori della cronaca per le accuse di spaccio e prostituzione. Clotilde Conca Bonizzoni, fidanzata di Davide Lacerenza, ha rilasciato un’intervista a La Zanzara, cercando di chiarire la situazione. Secondo la giovane, il locale non era un centro di affari illeciti, ma piuttosto un luogo di incontro per diverse categorie di persone, tra cui forze dell’ordine, politici e artisti. “Davide non è il Pablo Escobar che state descrivendo”, ha affermato con fermezza.

Le escort e il loro ruolo nei locali

Clotilde ha spiegato che, come in molti altri locali di Milano, anche nella gintoneria erano presenti escort. Tuttavia, ha sottolineato che Davide non riceveva alcun compenso da queste ragazze. “Non aveva bisogno di spacciare per guadagnare”, ha dichiarato, evidenziando che il fidanzato gestiva un’attività di vendita di bottiglie di alta gamma, il che lo rendeva finanziariamente indipendente. “Secondo te una persona che vende bottiglie da 3mila euro ha bisogno di prendere 100 euro da una escort?”, ha chiesto retoricamente.

Contraddizioni e realtà dell’inchiesta

Nonostante le affermazioni di Clotilde, le indagini sembrano suggerire una realtà diversa. Le carte dell’inchiesta parlano di un giro di prostituzione e di attività illecite. La giovane ha ammesso che, sebbene non avesse mai visto Davide coinvolto in attività di spaccio, non ha escluso che potesse consumare sostanze. “Sul fatto che Davide pippasse non ho mai detto di no”, ha dichiarato, ma ha insistito che non era coinvolto in traffici di droga. La sua testimonianza mette in luce un contrasto tra la percezione pubblica e la sua esperienza personale, creando un quadro complesso e sfumato.

Un’immagine distorta?

Clotilde ha espresso frustrazione nei confronti dei media, accusandoli di cercare audience a scapito della verità. “Voi giornalisti cercate audience su queste cose, ma mi sembra assurdo che tu me lo stia chiedendo”, ha affermato. La sua testimonianza offre uno spaccato di una realtà che, sebbene possa sembrare scandalosa, è spesso semplificata e distorta dalla narrazione pubblica. La gintoneria, quindi, rimane un luogo controverso, dove la verità è spesso offuscata da miti e leggende metropolitane.

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