La Guardia di Finanza sequestra 46 milioni a FedEx per somministrazione illecita di manodopera.
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Un nuovo caso di frode fiscale nella logistica
La recente operazione della Guardia di Finanza di Milano ha portato alla luce un nuovo caso di frode fiscale nel settore della logistica, coinvolgendo la nota società FedEx. Con un decreto di sequestro preventivo urgente, le autorità hanno bloccato 46 milioni di euro, accusando l’azienda di aver emesso fatture per operazioni inesistenti. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di indagini che hanno già visto coinvolte altre multinazionali e aziende leader nel settore.
Le modalità della frode
Secondo le indagini, coordinate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, FedEx avrebbe stipulato contratti d’appalto fittizi per la somministrazione di manodopera. I rapporti di lavoro con le società committenti sarebbero stati schermati da società filtro, che a loro volta si sono avvalse di cooperative per evitare il versamento dell’IVA e degli oneri previdenziali e assistenziali. Questa strategia ha permesso di occultare la reale natura delle operazioni, creando un sistema complesso di frode fiscale.
Le conseguenze legali e le indagini in corso
Le indagini non si limitano solo alla società FedEx, ma coinvolgono anche i dirigenti responsabili delle dichiarazioni IVA. Tra gli indagati figura Jan Bernd Haaksman, cittadino olandese, e Stefania Pezzetti, ex amministratrice delegata di FedEx. Questo è solo l’ultimo di una serie di casi che hanno visto la procura di Milano attivarsi contro le frodi nel settore della logistica, con ben 33 indagini in cinque anni. Le autorità stanno monitorando attentamente le filiere di manodopera di diverse multinazionali, tra cui Gxo e Amazon, per prevenire ulteriori illeciti.