La Procura di Milano continua le indagini sull'incidente mortale del 24 novembre.
Argomenti trattati
Il contesto dell’incidente
Il tragico incidente che ha portato alla morte di Ramy Elgaml, un giovane di 19 anni, ha suscitato un acceso dibattito sull’operato delle forze dell’ordine. La notte del 24 novembre, Ramy è deceduto dopo una fuga di otto chilometri dai carabinieri, culminata in una caduta dal Tmax guidato dall’amico Fares Bouzidi. Le prime indagini condotte dalla Procura di Milano non hanno riscontrato violazioni di protocolli o norme penali da parte delle forze dell’ordine durante l’inseguimento.
Le indagini in corso
La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale, cercando di chiarire le circostanze esatte dell’incidente. Gli inquirenti stanno esaminando se ci sia stato un contatto tra la gazzella dei carabinieri e lo scooter al momento dello schianto. Secondo l’articolo 55 del codice di procedura penale, la polizia giudiziaria ha il dovere di intervenire per prevenire ulteriori conseguenze e raccogliere prove utili per l’applicazione della legge. L’inseguimento, avvenuto con tre pattuglie e sei uomini, rientrerebbe nelle attività previste per la polizia giudiziaria, motivo per cui non sono state riscontrate infrazioni in questo ambito.
Dettagli sull’inseguimento
Il giovane Fares, privo di patente e positivo agli stupefacenti, aveva ignorato un alt dei carabinieri, dando inizio a una fuga pericolosa. Le indagini si concentrano ora sulla ricostruzione dell’incidente, con l’attesa di una consulenza cinematica prevista per i primi di febbraio. Inoltre, si sta indagando su un presunto tentativo di depistaggio, in quanto due militari sono accusati di aver chiesto a un testimone di cancellare un video dell’incidente. Gli inquirenti hanno ascoltato un carabiniere che ha registrato le fasi del soccorso tramite una bodycam, le cui immagini sono state trasmesse in una trasmissione televisiva.
Il ruolo della bodycam nelle indagini
La bodycam del carabiniere rappresenta un elemento cruciale per le indagini, poiché potrebbe fornire prove visive delle circostanze che hanno preceduto e seguito l’incidente. Gli inquirenti stanno verificando se i video siano stati correttamente depositati agli atti, e il militare ha confermato che le registrazioni sono state consegnate. Questo aspetto è fondamentale per garantire la trasparenza e la correttezza delle indagini, in un contesto già segnato da polemiche e richieste di giustizia da parte della comunità.