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Una donna riesce a sfuggire alle violenze del suo partner utilizzando il segnale “signal for help”

Aveva in precedenza denunciato il suo compagno alle forze dell’ordine per abusi, ma si era poi ritirata in seguito alle promesse dell’uomo di cambiare il suo comportamento. Ma grazie all’uso di un segnale universale di richiesta di aiuto, una donna è riuscita a sfuggire dalla violenza del suo compagno.

Nelle settimane passate, a Milano, un uomo ecuadoriano di 31 anni è stato arrestato dalla polizia, accusato di maltrattare la sua compagna, una coetanea ecuadoriana di 24 anni.

Le forze dell’ordine erano state chiamate in Via Calabiana a Milano per una lite riportata in un appartamento al quarto piano. All’arrivo, si sono accorti che c’era stata una festa in corso, i cui partecipanti stavano creando disordine ai vicini di casa con il loro rumore. Hanno quindi deciso di far uscire tutti fuori per identificarli e allontanarli.

L’uomo di 31 anni, in compagnia della sua compagna di 24 anni, si è avvicinato agli agenti di polizia dell’Ufficio Prevenzione Generale, affermando di dover riprendere il suo cane che aveva lasciato nell’appartamento del suo amico la sera precedente.

Tuttavia, in quel momento, la giovane donna ha approfittato dell’opportunità per chiedere agli agenti di polizia se poteva fare una chiamata con il loro telefono, usando contemporaneamente il segnale di richiesta di aiuto con la mano, noto come “signal for help”.

Subito dopo aver preso atto dell’evento, gli agenti di polizia hanno separato i due, chiedendo alla signora se necessitava di assistenza. La donna, scoppiando in lacrime, ha esposto in modo dettagliato di essere stata maltrattata per l’ennesima volta dal suo compatriota. Notando il gonfiore sulle labbra e le ferite sanguinanti sulle mani, la giovane di 24 anni ha rivelato agli ufficiali la storia del suo rapporto affettivo iniziato nel 2019 con l’uomo, terminato più volte a causa delle violenze fisiche ricevute.
La donna aveva già presentato denunce contro l’uomo alle forze dell’ordine negli anni passati, per poi ritirarle dopo essersi fatta convincere dal suo compagno che lui era cambiato.
Il 31enne, che aveva pure minacciato di uccidere le sorelle della 24enne se quest’ultima l’avesse accusato, è stato portato al carcere di San Vittore e la sua detenzione è stata convalidata dal giudice delle indagini preliminari che ha ordinato l’arresto domiciliare con l’uso del braccialetto elettronico come misura cautelare.

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