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La mamma-artista fa un regalo per l’ospedale Buzzi di Milano: “Ripago la gentilezza ricevuta in ogni stanza che decoro”

Serena Piermartiri, una madre e decoratrice, ha passato le sue vacanze inizio a trasformare il dipartimento di Pediatria dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi a Milano. La sua motivazione per donare il suo talento artistico all’ospedale nasce dal suo desiderio di ringraziare per le cure prestate a suo figlio. “Hanno preso cura di mio figlio, ora tocca a me di avere cura dei loro ambienti,” condivide.

Serena ha contattato il direttore del Dipartimento di Pediatria, Gian Vincenzo Zuccotti, in primavera con il suo piano. Ricorda con gioia la sorpresa positiva del direttore, affermando che è una dimostrazione del rispetto e dell’apprezzamento che alcune famiglie hanno per il personale ospedaliero. E ammette che vedere Serena lavorare senza sosta durante le sue ferie estive per abbellire ogni singola stanza è stato emozionante e straordinario. L’effetto finale è meraviglioso e ha lasciato tutti senza fiato.

Ogni anno, il dipartimento di pediatria accoglie 1.600 pazienti, che vanno dalla neonati fino ai 18 anni, divisi su due piani. Tuttavia, durante alcune settimane estive, tutte le camere vengono concentrate su un solo livello, fornendo l’opportunità per implementare miglioramenti nel secondo piano. Ventuno stanze sono state completamente riverniciate, introducendo vari personaggi unici. “Ho progettato tutto tenendo a mente la prospettiva dei nostri piccoli pazienti”, dichiara Serena. Tra i personaggi presenti ci sono Mario il Trichecone, una balena circondata da coralli, creature marittime che fanno surf e sirene. Una medusa, che grazie al suo papillon assomiglia al Dottor Zuccotti, è diventata una favorita tra il personale. “Tutti dicono che è simile al professore”, conferma Serena. “In realtà, ho tratto ispirazione da persone reali per creare ogni personaggio.” L’ambiente marino è un tema comune a tutte le stanze, che è stato scelto in base alla tematica dell’ospedale e ai oblò sulle porte delle stanze. “È stato un compito enorme”, affermano dal lato del Buzzi, dove Serena è conosciuta come “La fatina”.

Ogni giorno si presentava ricca di sfumature, con l’assistenza delle sue amiche: “La tempistica era ristretta, ma non mi hanno lasciato affrontare da sola questo compito – dice -. Anna, la caposala, insieme a tutto lo staff mi hanno concesso piena autonomia e hanno mostrato totale fiducia nei miei confronti”. Dopo tutto, ha sempre disegnato: dal suo primo disegno di Paperino non si è mai fermata, trasformando la sua passione in un mestiere e un regalo per l’ospedale Buzzi. Accanto a lei, c’erano anche i suoi figli, di tre e quattro anni: “Hanno supervisionato il progetto, fornendo il loro parere e giudizio”, racconta Serena. Come il destino avrebbe voluto, hanno iniziato dalla stanza dove era stato ricoverato il più grande, a Pasqua: “Lo abbiamo realizzato solo dopo. Ma è tutto iniziato lì e abbiamo infuso un pezzo del nostro cuore in ogni stanza”. Il reparto aprirà puntuale questa mattina. “È un dono enorme per noi – dice la caposala, Anna Battaglia, emozionata -. Parliamo sempre di umanizzare l’assistenza sanitaria: cosa potrebbe esserci di più umano di questo? Diamo il nostro massimo, nonostante sia un lavoro difficile e conosciamo i limiti a cui dobbiamo fare fronte, che non dipendono da noi. Questa cura nello spazio aiuta pazienti e famiglie a sentirsi ancora più benvenuti e ci dà l’energia per continuare”.

Serena visualizza genitori che raccontano favole ai loro piccoli, attingendo sia dalla realtà che dalla fantasia utilizzando quei personaggi. Esiste una stanza particolare: l’Isola del Tesoro. “E’ lo spazio riservato per i pazienti di Neurologia con ricovero pianificato: i piccoli pazienti spesso devono rimanere confinati nel letto, connessi con un encefalogramma. Ho progettato una mappa, piena di dettagli nascosti e itinerari, per intrattenerli con un gioco di caccia al tesoro, guardando sempre attraverso i loro occhi”, spiega Serena, che è disposta a passare le sue vacanze estive imminenti presso il Buzzi. Ha progetti per decorare l’area superiore: “A tema giungla: disegnerò compagni di viaggio per i piccoli che dovranno essere curati lì”.

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