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San Siro, consigliere minacciato: la denuncia di Monguzzi

Vuole salvare lo stadio di San Siro, consigliere minacciato dai pro abbattimento Meazza.

San Siro consigliere minacciato

Dopo la notizia del possibile salvataggio dello stadio Meazza è cominciato il malcontento da parte di sportivi e tifosi, e comunque di tutte quelle persone che speravano nell’abbattimento dello storico stadio. Il consigliere comunale Carlo Monguzzi è stato minacciato sui social da alcune centinaia di insulti.

Egli ha subito denunciato il fatto e si è difeso sostenendo la sua scelta di porre il vincolo culturale sullo stadio di San Siro: “eviteremo l’emissione di 210mila tonnellate di Co2 per l’abbattimento e salveremo 45mila metri quadri di verde che sarebbero stati abbattuti con lo stadio per la costruzione di quello nuovo” ha detto. “Per legge un manufatto di 70 anni come il Meazza non può essere abbattuto”.

Inoltre, ribadisce che lo stadio può essere semplicemente ristrutturato: “Se va bene per la finale di Champions del 2026 perché non deve andare bene per le partite di Milan e Inter?”.

San Siro, consigliere minacciato: le cause delle minacce

Le minacce sono arrivate subito dopo la pubblicazione sui social della sua soddisfazione del nuovo vincolo culturale sullo stadio di San Siro. Il suo pubblico ha cominciato ad esprimere malcontento poiché questa scelta rovina i piani di Milan e Inter, già alle prese con i progetti per la costruzione dei loro nuovi stadi.

Il vincolo culturale, infatti, impedirebbe l’abbattimento dello stadio Meazza per la costruzione di nuovi edifici, oltre che una larga ristrutturazione che ne snaturerebbe la costruzione originale.

Le minacce al consigliere

Le minacce al consigliere sono già arrivate nella giornata di ieri subito dopo che lo stesso Monguzzi si è dimostrato felice per l’emissione del vincolo culturale sullo stadio.

“Guardati le spalle” gli hanno scritto, “quando meno te l’aspetti finisce molto male”, tutte parole pesanti accompagnate da una marea di insulti.

Monguzzi ha subito denunciato l’accaduto dicendo che non è la prima volta che ciò accade. Uno degli autori delle minacce, infatti, aveva già commentato in modo disprezzante un post in cui il consigliere parlava del suo cagnolino.

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