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Corteo del 25 aprile a Milano: presenti anche Schlein e Sala

Milano ha commemorato la Festa della Liberazione del 25 aprile con un corteo che ha attraversato il centro cittadino. Tra i numerosi partecipanti anche Schlein e Sala.

Corteo del 25 aprile
Corteo del 25 aprile a Milano presenti anche Schlein e Sala

Milano, la città che ha ottenuto la medaglia d’oro per la sua resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, ha commemorato la Festa della Liberazione del 25 aprile con un corteo che si è snodato dal corso Venezia fino alla piazza del Duomo, attraversando il centro cittadino. Secondo gli organizzatori, oltre 100.000 persone hanno partecipato alla manifestazione, che è iniziata con l’esecuzione di “Bella, Ciao” e si è svolta sotto l’insegna di diverse bandiere, tra cui il tricolore italiano, l’arcobaleno e quella ucraina. Tra i partecipanti di spicco, erano presenti membri delle istituzioni, dei sindacati, dell’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) e dei partiti politici, ma nessun rappresentante del governo.

Schlein e Sala al corteo del 25 aprile

Tra i circa 100.000 manifestanti presenti, c’erano diverse organizzazioni e gruppi che hanno partecipato alla marcia per la Liberazione dalla dittatura nazifascista. La brigata ebraica ha partecipato al corteo del 25 aprile senza essere oggetto di contestazioni e uno striscione a favore della NATO è stato fischiato da alcuni dei presenti e successivamente strappato, causando un raro momento di tensione. Durante la marcia, c’erano inoltre anche cittadini ucraini con una grande bandiera nazionale e molti hanno cantato cori contro Putin.

La neo-segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, si è unita alla marcia dietro lo striscione “Nata dalla resistenza”, scelto dal partito per richiamare il governo alla responsabilità nei confronti della resistenza e della memoria. Tuttavia, non c’erano esponenti del governo presenti né nella marcia né sul palco, poiché l’ANPI di Milano ha deciso di non invitare il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e quello della Camera, Lorenzo Fontana, a causa delle loro dichiarazioni contro via Rasella.

In prima fila c’era anche il sindaco Beppe Sala, che ha sottolineato l’importanza di prendere una posizione netta contro il fascismo e di essere antifascisti. Ha anche espresso la sua opinione che non tutti potrebbero festeggiare il 25 aprile, poiché ci sono ancora eredi del fascismo in Italia. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di continuare a sentire lo spirito della liberazione e di andare avanti, poiché per lui il 25 aprile è una festa importante per Milano.

Sala ribadisce: “Milano è una città antifascista”

Durante un discorso tenuto dal palco, il presidente dell’ANPI di Milano Roberto Cenati ha sottolineato come ancora oggi esistano alcune voci che sostengono l’idea che il fascismo abbia fatto delle cose positive, ma egli è fermamente convinto del contrario. Secondo Cenati, infatti, il fascismo si è distinto per la persecuzione e la supremazia razziale, come dimostrato dalle leggi anti-ebraiche del 1938, le quali non sono state un evento isolato, bensì un’espressione diretta dell’ideologia distorta del regime. Cenati ha inoltre criticato i repubblichini di Salò per aver collaborato con i nazisti nella denuncia e cattura di partigiani, ebrei e lavoratori, sottolineando che ciò rappresenta una grave omissione nella memoria storica del nostro paese. Infine, Cenati ha espresso preoccupazione per il fatto che la rimozione dell’ignominia del fascismo sembra essere in atto, evidenziando come i nazisti fossero responsabili, con il supporto dei repubblichini di Salò, di eccidi, stragi della popolazione civile, deportazioni e omicidi di massa.

In seguito è intervenuto sul palco anche il sindaco Beppe Sala, il quale ha affermato a gran voce: “Milano è una città antifascista“. E ancora: “L’altro giorno ho visto un grande uomo camminare sui sentieri infami di Auschwitz, ho visto il suo sguardo duro e commosso e le sue parole, era Sergio Mattarella. Questo grande padre per noi ha ristabilito la storia”. “Dobbiamo fare memoria perché lo vediamo bene cosa succede a non vigilare. Lo abbiamo visto a Capitol Hill e Brasilia e a Bucha, prendere corpo un orrore che dice: ‘Basta con i diritti civili e politici, basta con la scienza, con l’amore’. Questo in poche parole è il sogno delle destre estreme: basta con il progresso, guardiamo indietro e ne approfittiamo per riscrivere la storia. Noi che siamo in questa piazza lo sappiamo bene cosa ha in mente chi fomenta l’odio e la violenza e noi tutti a questo autoritarismo diciamo ancora una volta no”. “Nell’attuale situazione c’è il rischio di un’omissione di quella che è stata la nostra storia. È un rischio che vediamo ogni giorno. Ci stiamo avventurando verso una democrazia anonima, senza padri e senza giudizio. Questa continua rimozione dell’ignominia del fascismo non sta bene a me, non sta bene a voi e non sta bene a Milano“, ha rimarcato concludendo il sindaco Sala.

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