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Restyling corso Buenos Aires: meno auto, più bici e pedoni

Il Comune mira all'allargamento dei marciapiedi. I commercianti chiedono il mantenimento di aree di carico e scarico merci

Restyling corso Buenos Aires, Censi: "Cercheremo di ridurre ogni disagio"

Il nuovo corso Buenos Aires è già al centro di numerose polemiche. Qual è il progetto radicale che ha in testa il Comune di Milano?

Restyling corso Buenos Aires: le richieste di Confcommercio

Innanzitutto, l’idea è quella di allargare i marciapiedi: a fianco del battistrada verrà realizzata una pista ciclabile per senso di marcia. Per questioni di sicurezza si predilige una soluzione in sede protetta grazie ai cordoli. 

L’allargamento dei marciapiedi e la realizzazione delle piste comporterà un restringimento del calibro stradale. Pertanto, le auto avranno a disposizione una solo carreggiata per senso di marcia. La sosta verrà eliminata da tutto il corso, sia quella delle auto, sia quella riservata al carico e scarico, ai parcheggi degli hotel e dei taxi. Confcommercio ha chiesto di apportare alcune modifiche. In primis il mantenimento di una parte del carico e scarico in Buenos Aires perché gli spazi di sosta nelle vie laterali sono insufficienti; in secondo luogo chiede di limitare a un massimo di 40 metri la movimentazione delle merci e di progettare in via sperimentale la prenotazione e il controllo dell’uso delle piazzole di carico e scarico. Infine, come ultima richiesta spicca quella di mantenere le piazzole di servizio per gli alberghi. 

Restyling corso Buenos Aires, Censi: “Cercheremo di ridurre ogni disagio”

Arianna Censi, assessore alla Mobilità, ha dichiarato: Il progetto non è ancora definitivo e stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore, ma è evidente che nel calcolo quasi maniacale che stanno facendo i nostri tecnici sui metri a disposizione per qualcuno la situazione cambierà. Cercheremo di ridurre al massimo ogni disagio, consapevoli che però qualsiasi cambiamento produce degli inconvenienti. Sono però molto tranquilla perché stanno lavorando proprio per cercare un punto di equilibrio”.

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