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Piano anti-siccità, acqua depurata per innaffiare il Parco Nord

Il Gruppo Cap ha realizzato un impianto dedicato per portare acqua depurata al Parco Nord

Parco Nord, il piano anti-siccità: sarà innaffiato con l'acqua depurata di Bresso

La morsa della siccità non accenna a diminuire: da lunedì 1° agosto il Parco Nord sarà innaffiato con acqua proveniente dagli impianti di depurazione.

Parco Nord, il piano anti-siccità: i depuratori

Il gruppo Cap, gestore del servizio idrico della Città metropolitana di Milano, ha realizzato un impianto che fornirà acqua depurata per innaffiare il Parco Nord.

Gruppo Cap gestisce 41 impianti di depurazione: sarà l’impianto di Bresso ad assicurare acqua depurata al parco. Circa una ventina di impianti immettono le acque depurate in fiumi e torrenti, e quindi in mare, mentre 17 impianti versano le loro acque depurate all’interno di canali da cui attingono le aziende agricole. Sono quattro i depuratori che la rendono disponibile per l’utilizzo diretto: quello di Assago la fornisce al Comune per uso civile (lavaggio delle strade); quello di Basiglio la riutilizza per innaffiare il verde cittadino; quello di Peschiera per l’agricoltura. Ora Bresso fornirà acqua depurata al Parco Nord.

Parco Nord, il piano anti-siccità: l’importanza delle acque reflue

Secondo le previsioni la carenza idrica è destinata a diventare un fenomeno frequente. Pertanto, diventa fondamentale trovare strategie per fronteggiare questo problema, senza troppi danni per ambiente e persone. Le acque reflue provenienti dagli impianti domestici, una volta depurate, sono una riserva d’acqua sempre disponibile e controllata, e possono avere un ruolo importante per l’emergenza idrica. Possono essere utilizzate per bagnare campi da calcio o da golf, per lavare le strade e, opportunamente controllate, per l’agricoltura.

Parco Nord, il piano anti-siccità: ridurre gli sprechi d’acqua

Al momento le acque reflue sono per la maggior parte immesse nei corsi d’acqua da dove raggiungono il mare. La normativa italiana è molto stringente, infatti, solo il 4% è riutilizzato in modo diretto. A livello europeo è stato disposto un nuovo regolamento che ne semplifica l’uso e andrà in vigore nel giugno 2023. L’obiettivo? Ridurre i prelievi idrici dai corsi d’acqua e lo spreco di acqua potabile.

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