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Layla Pavone dirigerà il board dell’innovazione: la Milano online

Il sindaco di Milano sceglie Layla Pavone per dirigere il board dell'innovazione.

Board dell'innovazione: il sindaco Beppe Sala sceglie Layla Pavone

Il board dell’innovazione tecnologica e trasformazione digitale voluta dal sindaco Beppe Sala inizia a prendere forma. Il team di esperti sarà coordinato da Layla Pavone, la prima in Italia a vendere un banner pubblicitario.

Board innovazione: Layla Pavone a servizio della città

L’ex candidata sindaco per i Cinque Stelle torna a ricoprire un ruolo tecnico e mette la sua esperienza e le sue competenze a disposizione della città. La pioniera italiana di Internet si definisce entusiasta del nuovo ruolo, in quanto è proprio a servizio della città; inoltre, afferma di aver dedicato la sua vita all’innovazione e alla possibilità di sperimentare in ambiti tecnologicamente all’avanguardia.

Layla Pavone: il board dell’innovazione offrirà servizi utili e semplici

Dopo aver partecipato a un bando dell’amministrazione per rivestire il ruolo di responsabile del board dell’innovazione, Pavone si ‘allontana’ dalla carica politica, dedicandosi completamente al lato tecnico e sottolinea: “Aggreghiamo tutti i dati a disposizione per dare informazioni sempre più puntuali ai milanesi nell’ottica della città a 15 minuti”. Il board deve creare un valore aggiunto alla cittadinanza offrendo, pertanto, servizi utili e semplici.

Layla Pavone, board innovazione: le esigenze dei quartieri

L’app dovrà essere in grado di rispondere alle esigenze dei singoli quartieri:

  • i flussi in una certa giornata;
  • gli orari di punta del traffico;
  • gli spostamenti del lavoro;
  • gli ingressi nelle scuole;
  • gli accessi nei vari servizi comunali.

Il board rappresenterà tutte le anime della città: dal pubblico alle imprese private, al mondo delle università e delle associazioni. L’opening innovation è un processo di innovazione diffuso basato sulla gestione dei flussi di conoscenza: “Bisogna andare a vedere se c’è qualcun altro che quella cosa la sa fare meglio di noi” conclude la dottoressa Pavone.

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