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Minacce dai no green pass: potenziata la vigilanza attiva per il sindaco Sala

Vigilanza attiva potenziata per il sindaco di Milano Beppe Sala: lo ha deciso la Prefettura a seguito delle minacce dei no Green Pass.

sindaco di Milano

Il sindaco di Milano Beppe Sala, dopo le minacce ricevute su Telegram dagli attivisti no green pass, sarà sorvegliato dalle forze dell’ordine.

Vigilanza attiva per Sala: la decisione precauzionale

Il prefetto Saccone, a seguito dell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza, ha annunciato il potenziamento della vigilanza attiva per il primo cittadino. Nonostante la vigilanza fosse già prevista, ora sarà senz’altro più capillare: non si tratterà di una scorta, ma le pattuglie passeranno davanti alla sua abitazione e presteranno particolare attenzione agli eventi a cui presenzierà.

Vigilanza attiva per Sala: l’antefatto

Per capire al meglio la vicenda, è necessario fare un passo indietro. Durante un’intervista -riferendosi ai no green pass-, Sala aveva dichiarato “Non rispettano la regola d’ingaggio basilare delle manifestazioni che è si concorda il percorso. A questo punto diventano incontrollabili. La polizia che può fare? Può fare una sola cosa. Può caricarli. Cosa che ovviamente, io capisco, il prefetto non intende fare“. Parole fatali per il primo cittadino, che automaticamente ha assunto il ruolo di antagonista per i no green pass.

Nelle scorse ore, il sindaco ha segnalato sui social: “Alcuni giorni fa ho partecipato a una trasmissione tv. La giornalista mi rendeva conto dei disagi che ogni sabato interessano Milano per le manifestazioni dei no green pass e di cosa si può fare. Io ho esposto, testualmente: ‘La polizia potrebbe fare solo una cosa, caricarli. Cosa che, ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare‘. Ora –ha evidenziato- il giorno dopo guardate cosa titolano due giornali. La Verità: ‘Sala, la polizia carichi i no green pass’. Il Giornale: ‘Sala, giusto caricare i no green pass’ “.

Vigilanza attiva per Sala: le minacce

La conseguenza? Pioggia di minacce e offese. Sala prosegue “Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no green pass. Ci sono i miei numeri di telefono, c’è la mia mail, si parla di decapitazione. E conclude “Cosa devo fare? Querelerò i due giornali e vabbè, poi cercherò di stare tranquillo. Però voglio dire a tutti che non si scherza col fuoco in questo momento”.

Dai messaggi, oltre al desiderio di dargli fuoco, si evince la ‘caccia’ al suo appartamento. La Digos e la procura di Milano stanno già indagando in merito, cercando di individuare i leoni da tastiera.

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