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Discoteche abusive Porta Ticinese: la protesta dei residenti

Assembramenti e musica alta al parco Baden Powell: rabbia dei residenti della zona.

Porta Ticinese, Milano

Realizzata da ragazzi che portano con sé bottiglioni di alcolici e casse bluetooth, la discoteca abusiva al parco Baden Powell sta creando problemi ai residenti.

Discoteche abusive Porta Ticinese: notti in bianco per i residenti

Nonostante le discoteche continuano a rimanere chiuse per legge da 20 mesi, i giovani di Porta Ticinese hanno trovato l’escamotage per danzare quasi fino all’alba. Infelici i residenti che si affacciano sull’area verde compresa fra Ripa di Porta Ticinese e via Argelati, i quali non riescono a chiudere occhio nelle notti del weekend, a causa della musica dei party clandestini e degli schiamazzi dei presenti.

Discoteche abusive Porta Ticinese: i balli senza regole

Gli incontri dei ragazzi avvengono tra il pergolato al chiuso e le gradinate che costituiscono la zip fra l’area verde e la zona residenziale. Nel primo weekend di ottobre, intorno alle 22, si contavano all’incirca una trentina di giovani, apparentemente anche minorenni, che ballavano senza distanziamento né mascherine, mentre un altro gruppo di giovanissimi era occupato a bere e chiacchierare. Immancabili le bottiglie di alcolici e le bevande analcoliche per preparare i drink.

Discoteche abusive Porta Ticinese: “Chiamare le forze dell’ordine non è finora servito a nulla”

Nicoletta M., dipendente di un ristorante della zona e residente di uno stabile di Ripa di Porta Ticinese con affaccio sul parco, afferma: “Sono tornata casa alle 3 di notte stravolta per il lavoro e c’era ancora rumore oltre i limiti. Questi party iniziano dopo le 22, poi a un certo punto – non si sa se per effetto dell’alcol o di peggio – i partecipanti sembrano perdere la testa, i volumi delle casse si alzano assieme alle urla e ai cori da stadio. Qualche volta hanno utilizzato persino i fuochi d’artificio. Chiamare le forze dell’ordine non è finora servito a nulla. Per riuscire a dormire ho dovuto acquistare le cuffie da saldatore: sono un po’ scomode da indossare ma almeno prendo sonno”. Nicoletta e altri inquilini vicino al parco stanno portando avanti una protesta, e sul tema sicurezza aggiunge “Ci sono stati furti con strappo di collanine e di cuffie di marca”.

Non è la solita polemica che avviene da svariati anni tra i comitati dei Navigli e i locali: Se volessimo il silenzio assoluto non avremmo scelto di vivere in questo quartiere ma ci saremmo trasferiti fuori Milano. Noi non ce l’abbiamo con la movida dei locali con cui andiamo d’accordo ma con il proliferare di queste feste senza regole. Non siamo neppure favorevoli all’ipotesi dei cancelli sul modello del parco di piazza Vetra. Al Municipio 6 ci hanno detto che l’ipotesi sarebbe economicamente difficile da percorrere. Ma soprattutto pensiamo che sarebbe una sconfitta” conclude Nicoletta.

Ivan Raviele, titolare del chiosco Sugar di Ripa di Porta Ticinese, che condivide il pensiero di Nicoletta, dichiara: “Non servono le transenne. Basterebbero più controlli per tenere lontano il caos”.

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