I binari morti a Milano sono un residuo di linee dismesse e un pericolo per la viabilità. Nel 2019 il Pd chiese di rimuoverli. Cosa è successo?
Milano è attraversata da numerosi binari morti, binari prima utilizzati dai tram e ora in disuso. Non solo, le linee sono anche del tutto inutilizzabili nel futuro, nemmeno se dovesse comparire il nuovo ed ecologico tram ad idrogeno, visto che i binari non hanno capolinea. Semplicemente inutili e pericolosi, soprattutto per motociclisti e ciclisti. Proprio per questo motivo lo stesso Pd di Milano aveva chiesto ed ottenuto in consiglio comunale l’ok per la rimozione nel 2019. Vediamo cosa è successo dopo la richiesta.
I binari morti a Milano
Quando il Pd, in particolare i consiglieri Alice Arienta e Alessandro Giungi, chiesero ed ottennero l’ok del consiglio comunale per la rimozione dei pericolosi binari morti, a Milano vi erano 18,2 chilometri di binari in disuso. Dalla richiesta, che risale al 2019, il comune di Milano non ha effettuato grossi lavori.
A luglio del 2020 sono stati eliminati i binari morti in via Imbriani e piazzale Bausan, un progetto reso possibile tramite il progetto “Piano Quartieri” il piano per il rifacimento del manto stradale della città e con la collaborazione di Atm, che per l’occasione deviò i percorsi delle linee coinvolte. A settembre del 2020 in occasione del rifacimento delle rotaie in piazza Baiamonti, sono stati eliminati i binari morti in via Paolo Sarpi. Purtroppo non è successo lo stesso per altri binari presenti nella piazza, che spuntano sull’asfalto. Un lavoro a metà quindi.
Restano però i binari morti in diversi punti critici, da via Castelfiadardo a via Palestro, che il comune aveva promesso di inserire nel piano triennale delle opere pubbliche come interventi urgenti e che invece sono rimasti in sospeso. Il comune infatti si è fortemente speso più per il rifacimento delle linee in uso piuttosto che per quelle in disuso, che però sono ugualmente una priorità per la sicurezza stradale.