Code e controlli alla stazione Centrale di Milano dove decine di persone erano in attesa del treno per lasciare la città in occasione di Capodanno.
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Binari presi d’assalto e controlli intensificati per Capodanno. Sono molte, infatti, le persone che hanno deciso di lasciare la città per festeggiare la fine di un anno surreale con i propri ‘congiunti’, a ridosso del piccolo break tra i lockdown imposti per Natale (24-27 dicembre) e Capodanno (31 dicembre – 3 gennaio).
Milano, persone in fuga per Capodanno
Nel corso della mattinata di domenica 27 dicembre, la stazione Centrale di Milano ha visto affollarsi decine e decine di persone determinate a lasciare il capoluogo lombardo in occasione di Capodanno.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, le lunghe code formate dai viaggiatori hanno provocato l’intensificarsi dei controlli da parte delle forze dell’ordine, impegnate a garantire il rispetto delle norme anti-contagio e delle regole imposte dall’ultimo Dpcm emanato dal governo lo scorso 18 dicembre. D’altronde, secondo quanto stabilito dal Dpcm, domenica 27 risulta ancora essere un ‘giorno rosso’ in Lombardia, così come in tutto il resto d’Italia. Pertanto, è ancora in vigore il divieto di allontanarsi dalla regione mentre gli spostamenti sono concessi soltanto se opportunamente giustificati tramite l’autocertificazione rilasciata dal governo.
Stazione Centrale, code e controlli ai binari
Nonostante il passaggio dell’Italia e della Lombardia da zona rossa a zona arancione avverrà soltanto a partire da lunedì 28 dicembre, Trenitalia e Polfer hanno deciso di incrementare notevolmente i controlli che precedono ogni partenza già dalle ore otto della mattina di domenica 27. Gli addetti ai lavori, pertanto, hanno il compito di verificare accuratamente non solo che i singoli viaggiatori siano in possesso del biglietto ma anche delle autocertificazioni obbligatorie per motivare e consentire gli spostamenti in tempo di lockdown.
Data la mole di cittadini e di verifiche da effettuare, le code che hanno caratterizzato gli spazi in prossimità dei binari nella giornata di domenica 27 si sono estese dai tornelli fino alle aree interne da percorrere per raggiungere i treni. Per questo motivo, alcuni presenti hanno denunciato il sovraffollamento creatosi raccontando le enormi «difficoltà nel far rispettare le distanze di sicurezza e le norme anti-assembramento».
Le proteste e le esperienze dei viaggiatori
Le testimoniante raccolte hanno anche sottolineato un drastico peggioramento della situazione causato dall’avvicinarsi degli orari di partenza dei treni diretti a Roma o a Napoli. In queste circostanze, molti passeggeri hanno tentato di farsi largo tra la folla e scavalcare i tornelli, cercando di sottrarsi ai controlli e raggiungere la propria carrozza. Un simile atteggiamento ha messo a dura prova il personale impiegato presso le ferrovie e gli agenti della Polfer che hanno tentato di velocizzare le procedure relative ai controlli e di dare la priorità a coloro che si dichiaravano più prossimi alla partenza. Tuttavia, sono state molte le persone bloccate cui è stato impedito di salire a bordo del proprio convoglio per raggiungere partner che risiedono in altre regioni. A questo proposito, a nulla sono valse le numerose proteste dei presenti esposte a difesa delle deroghe previste dall’ultimo Dpcm emanato.