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Strage di Piazza Fontana, 51 anni dalla tragedia: il messaggio di Mattarella

17 morti, 88 feriti e una ferita ancora aperta: sono passati 51 anni dalla strage di Piazza Fontana.

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Sono trascorsi 51 anni dalla strage di Piazza Fontana a Milano, avvenuta alle 16:37 del 12 dicembre 1969, ma il ricordo di uno dei tanti attentati che caratterizzarono l’Italia di quegli anni è ancora vivo nella memoria. Il Presidente Mattarella ha ricordato come Milano, con la sua concorde fermezza democratica, fu di esempio e divenne il paradigma della risposta civile.

Strage di Piazza Fontana 51 anni fa

La bomba piazzata all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura causò la morte di 17 persone e il ferimento di altre 88. Il bilancio milanese sarebbe potuto essere ancora più grave se fosse esploso anche l’ordigno, trovato in un secondo momento, in piazza della Scala. Nel medesimo giorno inoltre a Roma si verificarono altri tre attentati, alla Banca Nazionale del Lavoro, in piazza Venezia e all’Altare della Patria in cui rimasero feriti in tutto 16 soggetti.

Una vicenda giudiziaria, quella di Piazza Fontana, che negli anni coinvolse anarchici e neofascisti imputati e poi assolti. Nel 2005 la Corte di Cassazione identificò un gruppo eversivo di estrema destra che però, essendo stato assolto da un’altra Corte d’Appello, non risultava più perseguibile.

Il messaggio di Mattarella

Intervenuto con una nota, il Capo dello Stato ha ricordato come il dramma abbia interpellato in maniera esigente l’identità della Repubblica, suscitando un’unità di popolo determinante per sconfiggere violenza, terrorismo ed eversione. “Morirono persone inermi, le loro famiglie vennero gettate nel dolore, molti feriti portarono a lungo i segni di quel vile, sanguinario attentato. Fu tappa di quella strategia della tensione di matrice neofascista, alla quale si aggiunse ben presto il terrorismo sedicente rivoluzionario delle organizzazioni brigatiste rosse“, ha aggiunto.

A vent’anni dall’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, ha continuato, la società italiana comprese che si trattava di un’aggressione alla nostra stessa civiltà, che erano in gioco i valori e i principi del patrimonio comune. Milano, ha concluso, con la sua concorde fermezza democratica impedì la terrorismo di riuscire nell’intento di inserirsi nelle fratture della società per disgregarne le basi.

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