I lavoratori Atm hanno espresso la loro rabbia tramite il coordinamento Rsu contro la decisione di Atm di ricorrere a una sorta di cassa integrazione.
La rabbia dei lavoratori Atm è rivolta alla decisione dell’Azienda dei Trasporti Milanesi di fare ricorso al “fondo bilaterale di solidarietà”. Si tratta di una sorta di cassa integrazione prevista per coloro che lavorano nel settore del trasporto pubblico, nei casi di sospensione dell’attività lavorativa. Ciò che lamentano i dipendenti Atm, è il fatto di aver lavorato senza sosta nei primi mesi della pandemia, per poi essere dimenticati.
La rabbia dei lavoratori Atm
Il coordinamento Rsu di Atm ha denunciato i motivi della rabbia dei lavoratori Atm, con un documento intitolato “I tranvieri ringraziano, si ricorderanno“. I sindacalisti, già in conflitto con l’azienda su altri temi, come la sicurezza, gli abbonamenti e i turni di lavoro, contestano la decisione di Atm di ricorrere al “fondo bilaterale di solidarietà” per i dipendenti.
“La delegazione sindacale condanna la scelta del gruppo di procedere con la collocazione al fondo bilaterale“, hano denunciato i dipendenti Atm. “Incomprensibile ed inaccettabile l’idea che un grande gruppo non si assuma la responsabilità sociale nel trovare una soluzione alternativa al fondo bilaterale, nonostante le varie proposte avanzate dalle organizzazioni sindacale e dal Coordinamento Rsu“. La scelta dell’azienda è stata ritenuta ancora più grave in relazione “a tutti gli sforzi che in quest’ultimo periodo il personale del gruppo ha fatto“.