Non solo matrimoni falsi ma anche finti esami di italiano a Milano: 5 arresti e 78 indagati.
Non è solo un’idea cinematografica che alle volte appare fantascientifica: c’è chi con il business dei migranti riesce a trovare fonti di guadagno differenziate. È il caso, per esempio, di una banda di Milano che nella giornata di venerdì 3 luglio è stata sgominata dalla Polizia di Stato: sono 5 gli arrestati, e 78 le persone finite nel registro degli indagati, per gravi reati.
Organizzavano falsi matrimoni tra migranti al fine di far prendere loro il passaporto. E, come se non bastasse, la banda aveva pensato anche a come far integrare al meglio i clandestini: organizzava per loro dei finti esami di lingua italiana per consentire ai migranti di prendere un certificato spendibile nel mercato del lavoro. All’alba di venerdì 3 luglio, però, sono scattate le manette per l’ideatori della truffa.
Falsi matrimoni tra migranti a Milano
Secondo l’accusa della Polizia di Stato, infatti, l’organizzazione agiva per favorire l’immigrazione clandestina. Orchestravano, dunque, matrimoni fittizi e falsi esami di conoscenza della lingua italiana. A rendere nota l’operazione è stata la stessa Questura di Milano. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura milanese, si è svolta nei confronti di cittadini stranieri, prevalentemente nordafricani, titolari di Caf, o centri disbrigo pratiche per extracomunitari.
A termine delle indagini da parte degli inquirenti è stato dato mandato di cattura, con un’ordinanza di custodia cautelare, per ben 5 soggetti. Si tratta di due persone di nazionalità italiane e tre stranieri. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, induzione al falso ideologico in atti pubblici, corruzione e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, dietro compenso di danaro.
Operazione Falsa Promessa
L’operazione di Polizia è stata denominata ‘Falsa Promessa’ mettendo in risalto come tutto ciò che veniva orchestrato fosse solamente una pura finzione. Non esistevano né gli esami di lingua italiana, né tanto meno i matrimoni che venivano concordati tra le parti solo per poter avere l’agognato passaporto.
Erano ingenti le somme che venivano versate dai soggetti coinvolti con fruttuosi guadagni da parte dell’organizzazione. Ulteriori dettagli sulle operazioni saranno fornite nella giornata del 3 luglio nel corso di una conferenza stampa alla Prefettura di Milano.