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Polizia Locale, Sesto contro Milano: lo spot del sindaco fa discutere

Sta facendo discutere uno spot pubblicato dal sindaco di Sesto San Giovanni in cui viene confrontata la Polizia Locale cittadina con quella di Milano.

Dalla sua pubblicazione lo scorso 28 giugno sta facendo sempre più discutere il controverso spot del sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano in cui viene messa a confronto la Polizia Locale cittadina con quella della confinante Milano. Un filmato che dovrebbe sottolineare l’efficienza degli agenti di quella che una volta era la Stalingrado d’Italia, ma che invece ha suscitato non poche perplessità tra gli utenti del web soprattutto a causa di alcune particolari scelte stilistiche fatte dall’autore del filmato.

Polizia di Sesto, lo spot del sindaco

Nel video, pubblicato sulla pagina ufficiale del sindaco forzista, è possibile infatti notare come il focus venga posto sulla presunta maggiore solerzia dei poliziotti sestesi in confronto ai ghisa meneghini; questi ultimi raffigurati a bordo di monopattini elettrici quasi a voler associare il rispetto per l’ambiente a una loro minore professionalità.

L’agente di Sesto San Giovanni è invece immortalato mentre, armato di pistola, si lancia in inseguimenti a rotta di collo per cercare di acciuffare i malviventi che infestano le strade della cittadina. Una rappresentazione, estrapolata da reali esercitazioni effettuate dalla Polizia Locale di Sesto, che diventa involontariamente comica quando ci si rende conto che come sottofondo per i video è stata scelta la colonna sonora di Chips, il celebre telefilm degli anni ’80.

A corredo del video è presente il commento dello stesso sindaco Di Stefano, che afferma: “Ho sempre avuto profondo rispetto per gli agenti della Polizia Locale e credo siano da valorizzare e non screditare. Gli agenti non devono essere coloro che fanno le multe ma chi quotidianamente è al servizio dei cittadini e del territorio. Le città hanno bisogno di sicurezza (e per questo noi abbiamo voluto le esercitazioni per gli agenti), presenza, non di spot green da campagna elettorale. Ma si sa che per la sinistra la parola sicurezza è un fastidio, io la ritengo la prima delle libertà”.

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