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Manifestazione in Piazza Duomo: “Commissariate la sanità lombarda”

Medici, amministratori e semplici cittadini sono scesi in Piazza Duomo per partecipare alla manifestazione "Salviamo la Lombardia".

Manifestazione Piazza Duomo 20 giugno

Sono oltre duemila i cittadini che hanno preso parte alla manifestazione “Salviamo la Lombardia” che ha avuto luogo in Piazza Duomo sabato 20 giugno 2020. La richiesta unanime è quella di commissariare la Regione per come ha gestito l’emergenza coronavirus.

Manifestazione “Salviamo la Lombardia” in Piazza Duomo

“Commissariamento” è infatti la scritta che i manifestanti hanno formato con cartelli composti dalle singole lettere. A promuovere l’evento l’associazione Milano 2030, Medicina Democratica, Arci Milano, AiutArci a Milano, Arci Lombardia, I sentinelli di Milano, Casa Comune, iCoinvolti, Cittadini reattivi, ACLI Milanesi e Fiom. Costoro avevano già organizzato nei mesi scorsi una raccolta firme con oltre 80 mila nomi che avevano poi inviato al governo nazionale.

Tra i tanti slogan presenti sui cartelli dei cittadini o pronunciati al megafono spiccano “La salute non è un privilegio” e “Prima le persone“. Altre persone si sono poi presentate con un fiocco nero attaccato alla mascherina in segno di lutto per i morti causati dal coronavirus a cui è stato anche dedicato un minuto di silenzio in apertura. A chiederlo è stata Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e prima persona ad aver preso la parola.

Sul palco sono poi intervenuti i familiari delle vittime denunciando di essere rimasti soli senza mai riusciti a parlare con i vertici sanitari. Presente anche il medico Vittorio Agnoletto il cui cartello recitava la scritta “Fontana e Gallera, quanti morti avete sulla coscienza?“. Si è poi detto spaventato dall’idea che chi ha gestito la fase più acuta dell’emergenza continui a gestire anche i periodi successivi.

Tra gli amministratori che hanno preso parte all’evento vi è poi stato Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Partito Democratico tra i promotori dell’iniziativa. “E’ il momento di dire basta. Fontana e soci hanno fatto molto danni e vanno fermati“, ha incalzato. Ha successivamente proposto la messa in discussione della legge 23 che regola il servizio sanitario regionale spiegando che attraverso la sua messa in mora sarà possibile organizzarlo di nuovo.

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