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Citylife è in crisi nera: “Vittima dello smart working”

Il Coronavirus rischia di piegare le ali anche a Citylife Milano dove, a causa dello smart working, si registra una crisi nerissima.

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Citylife Milano è in crisi nera

Crisi nera per Citylife Milano: la combo Coronavirus e smart working rischia di spezzare le ali a uno dei centri più noti della realtà meneghina. Ristoranti in crisi e uffici completamente vuoti. Una realtà che, fino a tre mesi fa, appariva fantascientifica per un’area sempre ricca di via vai: dalle prime ore dell’alba fino a notte fonda, la zona di Citylife scoppiava di vita. Adesso, invece, una crisi senza precedenti che viene denunciata da ristoratori e negozianti. La paura è quella di non rialzarsi più economicamente.

Per esempio, nel grattacielo ideato da Zaha Hadid ci sono solo 50 impiegati, mentre gli altri 2.150 sono in modalità smart working. All’Allianz Tower, posta nel cuore di Citylife a Milano, hanno timbrato il cartellino una trentina di persone, l’1% dei 2.800 dipendenti.

Citylife Milano è in crisi nera

Numeri che fanno rabbrividire i ristoratori che, grazie alle pause pranzo dei dipendenti delle ‘due torri’ (la terza è quasi ultimata e sarà destinata a Pwc), riuscivano a far registrare ottimi incassi. “Abbiamo appena riaperto – racconta un ristoratore presente a Citylife Milano – ma il risultato è questo: a mezzogiorno facevamo 150 coperti e ora sono 25, la sera erano 160 e – con i cinema chiusi – siamo a 60″. I contratti in scadenza non sono stati rinnovati, anzi c’è chi fa il doppio lavoro per evitare di assumere e sostenere costi ulteriori.

Un altro ristoratore, invece, ringrazia in parte le scuole chiuse. “Ci salvano un po’ i ragazzi senza scuola che vengono qui a farsi uno spuntino. Ma oggi viaggiamo a 150 piadine al giorno contro le 300-400 del passato”. E nei momenti più duri sono arrivati a farne solo 55 a mezzogiorno e cinque alla sera. Numeri irrisori.



Anche per l’abbigliamento la crisi è nera: “Chi viene ha voglia di spendere – racconta un negoziante di Citylife Milano -. Ma lo zoccolo duro di Allianz e Generali ci manca. Noi li riconoscevamo a vista: arrivavano alle 8 di mattina, nell’intervallo e dopo le 17.30 con dress-code da assicurazioni e tessera per lo sconto del 10%”.

Nel quartiere di Fedez e Chiara Ferragni – dove un immobile costa circa 8000 euro a metro quadro – adesso c’è paura di una crisi senza precedenti. E l’estate 2020 potrebbe essere ricordata come il de profundis di Citylife Milano, una delle aree che negli ultimi anni aveva caratterizzato movida e business del capoluogo lombardo.

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