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La crisi economica incombe su Milano: “Sarà una macelleria sociale”

Secondo l'assessore al Bilancio di Milano Roberto Tasca la crisi economica è vicina e avrà effetti disastrosi in città.

L’aria di una crisi economica aleggia su Milano e a confermarlo è l’assessore al Bilancio Roberto Tasca. Secondo i suoi calcoli la città presenta un disavanzo di 220 milioni di euro causato dai mesi di lockdown che hanno bloccato quasi tutti i settori.

A Milano una nuova crisi economica?

Se in Italia le cose vanno bene, a Milano vanno benissimo. Ma se vanno male, da noi vanno anche peggio“. Con queste parole l’assessore Tasca riassume la situazione economica del capoluogo lombardo. Poi, dati alla mano, spiega precisamente cosa c’è da aspettarsi. “Sappiamo di avere un ammanco di 500-550 milioni di euro causato da questi mesi di lockdown. Sappiamo che i soldi del governo promessi sono 200 milioni, cui possiamo aggiungere un avanzo del Comune di 130 milioni. Tirando le somme vuol dire che ci sono 220 milioni di disavanzo“. La conseguenza in questo caso sarebbe un taglio delle spese equivalente all’ammanco, a discapito della società.

La situazione è drammatica anche per il bilancio di Palazzo Marino – come ha già spiegato il sindaco Beppe Sala -. Ma non solo: l’ordine dei notai avvisa di un crollo del mercato immobiliare pari al 50%. La fiducia dei consumatori cala verticalmente dal mese di marzo. Ciò che cresce è soltanto il dato delle ore autorizzate di Cassa integrazione – incremento del 13% -, sistema che ha già messo in crisi milioni di milanesi e italiani. Insomma, una situazione disastrosa su tutti i fronti, che Tasca classifica come ridicola. “Per tre motivi. Milano è patrimonialmente solida, il prossimo anno ci saranno le elezioni e ha una giunta di centrosinistra“.

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