Altro che stranieri e sconosciuti: una ricerca del Fatebenefratelli ribalta un classico stereotipo sbandierato con troppa facilità. Una donna milanese su cinque almeno una volta nella vita ha subìto violenze domestiche, da un semplice schiaffo fino allo stupro, se non il così ribattezzato "femminicidio". Una cosiddetta "strage silenziosa".
Eravamo stati fuori dal carcere di San Vittore insieme alle mamme di Monica Da Boit e Monica Ravizza, vittime della follia dei loro compagni. Paola Caio e Maria Teresa D'Abdon (dell'Associazione Italiana Vittime della Violenza) hanno manifestato contro la troppa facilità con cui le persone che si macchiano di questi crimini escono dal carcere, spesso rischiando la recidiva (come nel celebre caso di Luca Delfino, che uccise la sua fidanzata mentre era già stato indagato per l'omicidio di un'altra).
AncheLaura Cogo di Mondodonna aveva presentato uno studio che mostrava che
i tre quarti delle donne sono uccise da un familiare (comprendendo in questa categoria anche fidanzati o conviventi). Il 25% ha ucciso in seguito a una lite, il 16% perché non accetta la separazione, l’8% per gelosia. Solo un femminicidio su otto in Italia, circa uno al mese, è commesso da sconosciuti. Le vittime straniere sono il 28%, ma ben una donna uccisa su dieci è di nazionalità romena. Tra gli assassini, il 70% è italiano e il 16% è straniero (il restante 13% è sconosciuto).
E proprio ieri la showgirl Michelle Hunziker (fondatrice insieme all'avvocato Giulia Bongiorno della Fondazione Doppia Difesa contro la violenza sulle donne) aveva lanciato un allarme in un'intervista su Chi.
"I miei tre stalker? Sono tutti a piede libero. Per forza, in Italia c'è la legge, ma non c'è giustizia perché per via di lungaggini e scappatoie burocratiche la pena non viene scontata. Il reato di stalking prevede solo tre mesi di carcere? Va bene, ma che li facciano… Ma è comunque importante denunciare tutto, tutto dev'essere documentato"
La showgirl infatti è perseguitata da ben tre stalker
"In tutto i miei stalker sono tre. Il primo, quello che mi molestava da tre anni, l'abbiamo tra virgolette sistemato: è stato processato e ha preso tre, quattro mesi di carcere, è scappato e mi manda comunque lettere da Londra o dalla Germania. Il secondo è stato anche lui processato, poi l'abbiamo fatto contattare dalla fondazione e gli abbiamo chiesto se voleva esser seguito dai nostri psicologi, ma ha detto di no. E poi c'è quello delle minacce di morte, che dopo essere stato rinviato in giudizio non gliene frega niente. E due giorni fa mi ha mandato l'ennesima lettera minatoria"
Molte le donne che subiscono per anni minacce, offese, botte, occhi neri, stupri dai loro uomini o da uomini che conoscono. Uomini, o meglio, bestie che non si rassegnano a una separazione, che credono che una donna sia una loro esclusiva proprietà e che vogliono vederla morta piuttosto che con un altro.
E spesso le uccidono sul serio, dopo anni di minacce più o meno velate. Le donne dal canto loro provano a denunciarli, ma con la denuncia il massimo che si può ottenere è un diffida. Che non ferma certo la loro follia. Le denunce sono solo il 10% e vengono ritirate poche ore dopo l'esposto per paura di ulteriori vendette e botte.
Più spesso infatti non vengono fatte, nella speranza che l'uomo cambi, nella convinzione che le botte siano in un certo senso "meritate". Molte ricascano nelle promesse di amore e nelle richieste di perdono. Segnando così la propria condanna. L' "ultimo incontro" per "fare pace" a volte è proprio l'ultimo, perchè la donna viene uccisa.
I medici del Fatebenefratelli presentano uno studio in merito e invitano altri medici a tenere gli occhi aperti e non sminuire gli strani lividi dovuti a "cadute dalla scale".
Nel 23,5% dei casi gli stupratori sono amici della vittima.
Nel 15,3% chi commette una violenza sessuale lavora nello stesso ufficio della vittima.
Nel 15,8% sono le donne che hanno subìto una violenza nella propria abitazione.
122 sono le donne uccise in Italia nel corso del 2007 e il 33% delle donne con depressione grave e che tentano il suicidio hanno subìto una violenza da parte del partner.
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