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Dopo 600 giorni di chiusura, i gestori delle discoteche milanesi sono soddisfatti, ma non troppo: la capienza al 50% “è un primo passo ma non abbastanza dopo uno stop forzato di venti mesi“.
Lorenzo Citterio, patron dell’Alcatraz, dichiara “Siae e prefettura ci hanno fatto sapere che per i live va rispettata la stessa capienza del 50 per cento, anche se il testo del governo avrebbe potuto metterci sullo stesso piano di cinema e teatri ma così non è stato”. Inoltre, aggiunge “In pratica, anche nel caso in cui la discoteca ospiti un evento musicale deve rispettare il limite di metà capienza: per la legge resta comunque discoteca, ed è proprio su questo punto che ci aspettiamo un chiarimento dal legislatore; forse hanno inteso il cento per cento in piedi ma lascia troppo spazio a interpretazioni”.
In questo modo, per gli operatori diventa difficile programmare le date degli artisti: proprio per questo motivo i principali club hanno posticipato molti appuntamenti al 2022.
Lo scorso weekend ha registrato un bilancio positivo. Nonostante l’obbligo di green pass all’ingresso, mascherine quando non si balla, areazione senza ricircolo dell’aria e bicchieri monouso sono stati venduti 1.250 ingressi all’Alcatraz. Il punto tamponi all’esterno è rimasto quasi inutilizzato.
Ora, la serata più attesa è quella di domenica 31 ottobre, Halloween, da sempre serata di incassi. Il Fabrique ha in programma un concerto abbinato a una serata con disc jockey; il titolare Daniele Orlando annuncia “Ospiteremo la band degli Eiffel 65 a cui seguirà un dj set”. E prosegue “Per il concerto si potrebbero avere 3.250 persone sedute ma per il dj set al massimo 1.625. Ovviamente non posso mandare via metà del pubblico e quindi si opta per la metà capienza.
Ma è evidente che la legge dovrebbe intervenire su questo punto e trovare il giusto compromesso che non ci penalizzi in questo modo“.
Per il momento, non siamo a conoscenza di una possibile data per una riapertura senza limitazioni. I gestori milanesi affermano “Vedremo con i decreti da qui a fine anno se il nostro settore sarà equiparato a cinema e teatri, soprattutto in vista di Capodanno”.
Rettifiche molto attese dai locali di piccole e medie dimensioni, i quali faticano a sostenere i costi di gestione e restano chiusi, a causa della capienza al 50%.
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