Nel ristorante Nebbia di Milano in zona Naviglio Pavese propongono un menu semplice ma dal grande impatto estetico e dall'ottimo sapore.
La zona del Naviglio Pavese è una della più frequentata di tutta la città, piena zeppa di locali in cui bere qualcosa il sabato sera, ma anche per una merenda pomeridiana. Qui si trovano anche numerosi ristoranti e tra questi, in una delle traverse, c’è Nebbia Milano. Il nome scelto è un omaggio alla città che ospita questa moderna trattoria. Si sa che il capoluogo lombardo è conosciuto soprattutto per le fitte nebbie che, in realtà, non si vedono più da molto tempo.
Nebbia, il ristorante sui Navigli di Milano
L’arredo all’interno del ristorante è particolarmente discreto, per dare maggior risalto ai veri e propri protagonisti che sono i piatti. Per quanto potrebbe sembrare freddo in realtà non lo è per niente, ma ha una bella e particolare identità. Il servizio è cortese, ma allo stesso tempo per niente invadente. I coperti sono pochi e i tavoli lasciano spazio tra l’uno e l’altro, perfetto per una cena o un pranzo tranquillo e riservato. Il colore principalmente utilizzato è il bianco, che ricopre tutte le pareti, il bancone e anche gli sgabelli che lo accompagnano. I tavoli fanno da grande contrasto perché sono dipinti di un color legno molto scuro. Qualche pianta sempre verde rende l’atmosfera più fresca.
Il locale è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì che è il giorno di chiusura. Apre alle 18 e chiude a mezzanotte, mentre il venerdì, il sabato e la domenica offre anche il servizio del pranzo, dalle 12.30 fino alle 15. Per raggiungerlo, oltre che in automobile, è possibile raggiungerlo con il tram numero 3. Il posto è perfetto per qualsiasi occasione, che sia per una cena tra amici o in famiglia, o per un appuntamento romantico. Il menu è semplice e cambia spesso, a seconda dei prodotti stagionali disponibili.
Il menu del ristorante
Il menu è suddiviso in maniera differente dal solito. La prima parte della carta propone delle pietanze per l’inizio. Gli antipasti offrono alcuni salumi come la mortadella o il crudo di Parma Vescovi 24 mesi. Subito dopo troviamo un pan brioche con fegatini d’anatra e cipolle di Tropea, oppure acciughe di Santona con pane e burro. Si continua con tonno del Mediterraneo crudo con le mandorle, zucca arrosto, ali di pollo al pepe e, infine, salsiccia di cavallo cruda e cimamarelle.
Per il prima, ovvero i primi, si può richiedere una minestra di ceci e farro con gamberi rossi e ‘nduja, spaghetti con cime di rapa, peperoni crusco, cozze e pecorino, oppure un risotto di cipolle di Montoro con capperi e bergamotto.
La carta di conclude della categoria del Poi, quindi i secondi, con polpo, kale e guanciale o Lampredotto con verza e caciocavallo podolico. Poi polli al chipotle, carote di Polignano e pastinaca e, infine, costata di Pezzata Rossa Bavarese. Come contorno ci sono fagioli, cime di rapa e cavolo nero al burro.
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