I lavoratori del Piccolo Teatro chiedono stabilizzazione e rinnovo contrattuale.
Un evento senza precedenti
Il Piccolo Teatro di Milano ha vissuto una giornata storica, con i lavoratori che hanno incrociato le braccia per chiedere il rinnovo dei contratti e la stabilizzazione dei precari. Questo sciopero, che non si vedeva da vent’anni, ha portato alla cancellazione della Prima della commedia shakespeariana “Sogno di una notte di mezz’estate”, un evento molto atteso che avrebbe dovuto vedere in scena giovani talenti formati alla Scuola di Teatro del Piccolo.
Le ragioni dello sciopero
Valentina Penzo, rappresentante sindacale della Slc Cgil al Piccolo Teatro, ha dichiarato: “Siamo scesi in piazza oggi come lavoratori e lavoratrici del Piccolo Teatro di Milano per sostenere le ragioni dello sciopero. Ci rendiamo sempre più conto della funzione pubblica che ha il nostro teatro e del valore del nostro lavoro”. Le richieste dei dipendenti sono chiare: la firma dei contratti nazionali e la stabilizzazione dei lavoratori precari, una questione che sta diventando sempre più urgente nel panorama culturale italiano.
Un segnale di cambiamento
La decisione del teatro di non garantire l’andata in scena dei due spettacoli programmati è un segnale forte e chiaro. “Questa sera il teatro ha comunicato che non garantirà l’andata in scena dei due spettacoli e stasera salta la Prima di una nostra produzione. Salterà perché c’è una grande adesione allo sciopero”, ha aggiunto Penzo. Questo sciopero rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui i lavoratori del settore culturale si fanno sentire e rivendicano i propri diritti. È un momento cruciale per il teatro italiano, che deve affrontare sfide sempre più complesse in un contesto economico difficile.