Scopri come il nuovo spettacolo di Emidio Clementi unisce letteratura e musica in un'esperienza unica.
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Un viaggio nell’Altrove
Il concetto di Altrove è da sempre un tema affascinante e complesso, capace di attrarre e disorientare. Emidio Clementi, noto musicista e scrittore, affronta questo tema nel suo nuovo spettacolo teatrale “Perché io non spero più di ritornare”, in collaborazione con Corrado Nuccini. Questo spettacolo rappresenta un’evoluzione naturale della trilogia musicale e letteraria che i due artisti hanno sviluppato nel corso di un decennio, portando sul palco un’esperienza che unisce parole e musica in un abbraccio emozionante.
Un’opera che attraversa il tempo e lo spazio
Il viaggio di Clementi inizia con Notturno Americano, un’opera che esplora l’America urbana del primo ‘900, prosegue con Quattro Quartetti di T.S. Eliot e culmina con Motel Chronicles di Sam Shepard. Questi tre autori, pur provenendo da contesti diversi, condividono un’immaginazione che si rivolge verso un Altrove che solo la letteratura riesce a raggiungere. La loro scrittura diventa un mezzo per esplorare luoghi e stati d’animo che sfuggono alla realtà quotidiana, creando un senso di spaesamento e scoperta.
Un’esperienza teatrale unica
In questo spettacolo, Clementi non è solo un musicista, ma anche un interprete teatrale. La sua voce autobiografica si intreccia con le parole di Carnevali, Eliot e Shepard, creando un recitativo che si arricchisce di arie musicali. Gli estratti da L’ultimo dio, il suo romanzo più recente, fungono da collante tra i brani musicali, dando vita a un’opera coesa e intensa. L’accompagnamento visivo e il progetto musicale, curato da Nuccini, arricchiscono ulteriormente l’esperienza, trasportando il pubblico in un viaggio sonoro che attraversa oltre un secolo di storia e cultura.
Un’affascinante riflessione sul viaggio
Il titolo dello spettacolo, che richiama un verso di Guido Cavalcanti e l’incipit di Mercoledì delle ceneri di Eliot, esprime un desiderio di ritorno che si scontra con la realtà dell’estraneità. Ogni autore racconta di un luogo che non è il proprio, ma che diventa essenziale per dare voce alla propria poetica. Le storie di Shepard, Carnevali ed Eliot si intrecciano con la fuga di Clementi dalla provincia, creando un affresco umano che invita il pubblico a riflettere sulle proprie esperienze di viaggio e scoperta.