Si parte, al via il dibattito pubblico sul nuovo stadio di Inter e Milan.
Mercoledì 28 settembre, alle ore 17, il primo appuntamento a Palazzo Marino con la presentazione del dossier dei club.
Nella giornata di martedì 27 settembre è stato presentato il progetto, una bozza molto definita ma pur sempre una bozza, questo perché il nuovo stadio non ha ancora una forma ben definita.
Al momento, Inter e Milan sono nella fase di studio di fattibilità e il disegno che verrà realizzato arriverà solo con il progetto esecutivo.
Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’Inter, ha reso noto: “L’ultima fase di progettazione partirà dai vincoli che abbiamo e da lì si svilupperanno le idee architettoniche“.
Il progetto esecutivo arriverà dopo 9-12 mesi di lavoro e costerà all’incirca 50 milioni di euro. Secondo le prime indiscrezioni, con la nuova ‘bozza’ dovrebbe sparire la porzione celebrativa del Meazza; inoltre, ci sarà un distretto commerciale con una cittadella dello sport di tre piani.
Presentato anche il sito del dibattito pubblico sul progetto. Il portale presenterà la proposta del nuovo stadio di Milano e raccoglierà osservazioni e proposte per consentire di valutare e migliorare il progetto. Il dibattito è aperto a tutte le persone interessate. La decisione sullo stadio, comunque, spetterà ai due club e a Palazzo Marino. Attualmente, tutti e tre sono concordi per abbattere il nuovo stadio e costruirne uno nuovo.
Paolo Scaroni, presidente di Ac Milan, ha affermato: “Ristrutturare San Siro per noi è impossibile. Le ragioni sono molteplici ma la più importante è: come facciamo a ospitare 50 partite più altri dieci eventi (San Siro viene usato circa 60 volte l’anno), con un cantiere in cui entrano ogni sei giorni 60mila persone? È una cosa impossibile e pericolosissima”.
Infine, l’amministratore delegato dell’Inter ha precisato che l’attuale stadio non poteva più essere garantito anche a causa dei nuovi volumi richiesti dal Comune di Milano.
LEGGI ANCHE: Come sarà demolito lo stadio San Siro? “Prima gli anelli e poi le torri”