Il centrodestra punta su Alessandro Sallusti mentre a sinistra si cerca un'alternativa forte.
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Il totonomi per Milano: un gioco anticipato
Con l’avvicinarsi delle elezioni comunali del 2027, il clima politico a Milano si fa sempre più frenetico. Anche se mancano ancora due anni e mezzo, i nomi dei potenziali candidati iniziano a circolare con insistenza. Il centrodestra, in particolare, non vuole commettere gli stessi errori del passato, come la candidatura tardiva di Luca Bernardo, che nel 2021 ha portato a una sconfitta netta contro il sindaco uscente Beppe Sala.
Alessandro Sallusti: il candidato ideale per il centrodestra?
Tra i nomi più chiacchierati c’è quello di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale e figura già apprezzata da Silvio Berlusconi. Secondo alcune indiscrezioni, il leader della Lega, Matteo Salvini, avrebbe proposto Sallusti come candidato sindaco, convinto che il giornalista possa rappresentare un simbolo della milanesità e un volto nuovo per il centrodestra. Non è la prima volta che Sallusti viene accostato a questa carica; le prime voci risalgono al 2015, ma fu nel 2021 che la sua candidatura sembrò più concreta, anche se alla fine rifiutò l’offerta.
Il panorama a sinistra: chi potrebbe sfidare Sallusti?
Se il centrodestra sembra avere un candidato forte, a sinistra la situazione è più complessa. Il sindaco Beppe Sala ha menzionato Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica, come possibile sfidante, ma l’invito è stato declinato. Altri nomi in circolazione includono il rettore del Politecnico Ferruccio Resta e il consigliere regionale Pierfrancesco Majorino, molto vicino alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. La sinistra dovrà trovare un candidato che possa contrastare efficacemente il potenziale appeal di Sallusti.
Le elezioni del 2027: un’opportunità per il centrodestra?
Se il governo Meloni dovesse arrivare a termine, le elezioni comunali del 2027 potrebbero coincidere con quelle politiche, creando un contesto favorevole per il centrodestra. La strategia di Salvini di puntare su un candidato di spicco come Sallusti potrebbe rivelarsi vincente, permettendo alla destra di riappropriarsi di Palazzo Marino, sedici anni dopo la sconfitta di Letizia Moratti. Resta da vedere se Sallusti accetterà questa volta l’investitura, ma il suo nome continua a circolare con insistenza, alimentando le aspettative di un cambiamento significativo nella politica milanese.