Il Senato italiano riconosce l'Holodomor come genocidio: un momento cruciale per la memoria collettiva.
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Il riconoscimento dell’Holodomor in Italia
Recentemente, il Senato italiano ha ufficialmente riconosciuto l’Holodomor, la carestia provocata da Stalin tra il 1932 e il 1933, come genocidio. Questa decisione, che arriva dopo una mozione presentata da Francesco Rocca di Fratelli d’Italia, segna un importante passo nella memoria storica del paese. L’Holodomor ha causato la morte di milioni di ucraini e rappresenta una delle pagine più buie della storia del XX secolo. La mozione è stata sottoscritta non solo dai membri di Fratelli d’Italia, ma anche da rappresentanti di altre forze politiche, dimostrando un’ampia convergenza su questo tema.
Le manifestazioni in memoria delle vittime
Ogni anno, il quarto sabato di novembre, le comunità ucraine in tutto il mondo si riuniscono per commemorare le vittime dell’Holodomor. Quest’anno, Milano ha ospitato diverse manifestazioni, sottolineando l’importanza di ricordare e riflettere su questi eventi tragici. Francesco Rocca ha dichiarato che Milano, come città internazionale, è sempre stata sensibile alla memoria delle tragedie dei totalitarismi, dedicando spazi e momenti di riflessione per onorare le vittime. Queste commemorazioni non sono solo un tributo alle vittime, ma anche un modo per sensibilizzare la cittadinanza riguardo ai crimini contro l’umanità.
Il significato del riconoscimento
Riconoscere l’Holodomor come genocidio non è solo un atto simbolico, ma rappresenta un impegno a condannare i crimini contro l’umanità. Come afferma Zoia Stankovska, presidente dell’associazione UaMi, il genocidio mirava a distruggere la base sociale delle campagne ucraine e a reprimere le proteste anti-sovietiche attraverso la creazione artificiale di scarsità di cibo. Questo riconoscimento è fondamentale per costruire un futuro migliore, poiché promuove la memoria come strumento di giustizia e consapevolezza. La storia dell’Ucraina deve essere conosciuta e ricordata, affinché simili atrocità non si ripetano mai più.