Un momento di riflessione e azione per combattere la cultura patriarcale
Argomenti trattati
Un’iniziativa significativa a Palazzo Marino
Il 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, i consiglieri comunali di Milano hanno partecipato a un’importante iniziativa. Durante la seduta, sono stati letti i nomi delle 96 donne uccise dall’inizio dell’anno, un gesto simbolico che ha voluto sottolineare la gravità del fenomeno. L’idea è stata proposta da Diana De Marchi, consigliera comunale del Partito Democratico, e ha visto la partecipazione attiva del sindaco Beppe Sala e di altri membri della giunta.
Il ruolo della cultura nella violenza di genere
Durante l’incontro, è emerso con forza il tema della cultura patriarcale come radice del problema della violenza contro le donne. Elena Buscemi, presidente del consiglio comunale, ha evidenziato come la violenza non sia solo un problema di sicurezza, ma un fenomeno culturale profondo. “Chi minimizza o strumentalizza questa realtà fa cattiva politica”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di affrontare il problema con serietà e rispetto per le vittime.
Educazione e consapevolezza: la chiave per il cambiamento
Francesca Cucchiara di Europa Verde ha richiamato l’attenzione sulla necessità di affrontare la questione alla radice, proponendo l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole come un passo fondamentale per il cambiamento. “È essenziale che i ragazzi comprendano che la cultura del dominio e della sopraffazione non può essere tollerata”, ha affermato. Inoltre, Mauro Orso della Lista Sala ha condiviso dati allarmanti su come gli adolescenti percepiscano la violenza e il consenso, evidenziando la necessità di un intervento educativo mirato.
Un impegno collettivo per il futuro
La giornata si è conclusa con un forte appello all’azione. I consiglieri hanno chiesto che il Comune di Milano esponga uno striscione permanente in memoria di Mahsa Amini, simbolo della lotta per i diritti delle donne in tutto il mondo. Questo gesto rappresenta un impegno collettivo per non dimenticare le vittime e per continuare a lavorare verso una società più giusta e rispettosa. La lotta contro la violenza sulle donne richiede la partecipazione di tutti, e solo attraverso un cambiamento culturale profondo si potrà sperare in un futuro senza violenza.