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La posizione dell’ex assessore Giulio Gallera riguardo al Covid è stata chiusa

Archiviate le indagini su Gallera e Cajazzo: azioni non violazione obblighi d'ufficio. Piano pandemico inefficace, necessario nuovo approccio. Decisione governo discrezionale. Nessun dolo, attivati per prevenire rischi globali. Gallera soddisfatto: chiusura definitiva, operato efficiente

La giudice di Milano, Rossana Mongiardo, ha deciso di archiviare la posizione di Giulio Gallera, ex assessore, e di Luigi Cajazzo, direttore generale del dipartimento Welfare. Entrambi erano stati oggetto di indagini per presunti inadempimenti legati al piano pandemico, ma l’organo giudiziario ha riconosciuto che le loro azioni non possono essere considerate come una violazione degli obblighi d’ufficio.

In precedenza, il tribunale di Brescia aveva sottolineato che l’assenza di atti concreti attuativi del piano non poteva essere considerata inappropriata, poiché, secondo le indagini, tali misure avrebbero avuto comunque scarso impatto nella gestione di un’epidemia globale, suggerendo quindi la necessità di un nuovo approccio più efficace.

La decisione di attuare il piano pandemico era, come spiegato dalla giudice, sotto il discrezionale giudizio del governo. Infatti, l’accordo tra Stato e Regioni, che ha portato all’adozione del Piano, rappresenta una norma di rango secondario, non imponendo obblighi giuridici vincolanti.

Dal punto di vista soggettivo, “si deve ritenere che non vi sia dolo nella fattispecie in esame, poiché è emerso che i protagonisti di questa vicenda, compresi gli attuali indagati, si sono attivati per prevenire i rischi derivanti da un evento di portata straordinaria e imprevedibile, con possibili conseguenze letali a livello globale,” afferma la giudice Mongiardo.

Reazione di Giulio Gallera

“Provengo soddisfatto, il tempo mette le cose a posto”, è stata la reazione immediata di Giulio Gallera, ex assessore al Welfare della Lombardia. “Questa decisione era quasi un atto dovuto che mi aspettavo – ha chiarito – tuttavia rappresenta una chiusura definitiva. Riconosce l’efficienza e la correttezza del nostro operato: in Lombardia ci siamo trovati di fronte a una situazione drammatica, ma siamo riusciti a gestirla nel miglior modo possibile”.

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