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Nella giornata di venerdì 29 aprile, a Milano, si terrà il corteo per commemorare Sergio Ramelli.
Ramelli, militante di estrema destra, venne preso a sprangate e ucciso dalla furia di alcuni membri del gruppo di estrema sinistra di Avanguardia operaia nel 1975, durante gli Anni di piombo.
“Ci vado, come tutti gli anni, perché mi sembra giusto. Sono passaggi della storia della nostra città“. Con queste parole, il sindaco di Milano Beppe Sala chiarisce la sua partecipazione.
Il primo cittadino ha sottolineato: “Con il momento storico che viviamo sarebbe opportuno che ci fosse più dibattito, anche su questi temi. Perciò lo faccio volentieri, perché è nel mio ruolo di sindaco”.
Inoltre, ha aggiunto: “È ovvio che poi ciascuno vede le cose in funzione delle proprie idee, ma nel momento in cui il Prefetto, seguendo la legge, autorizza la manifestazione, non posso che partecipare.
Anche la vicenda di Ramelli fa parte della storia di Milano”.
L’Anpi giudica inaccettabile la cerimonia di commemorazione per ricordare Sergio Ramelli. L’Associazione italiana partigiani evidenzia la volontà di impedire il ricordo del ragazzino ucciso atrocemente. Roberto Cenati, presidente della sezione di Milano, afferma: “È una manifestazione di aperta apologia del fascismo; in contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione e con la storia di ‘Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza’”.
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