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Dopo la polemica sulle plance metalliche per la campagna elettorale, interviene il sindaco Beppe Sala, mentre il candidato sindaco di centrodestra, Luca Bernardo, presenta una querela in procura.
Le plance sono l’unico luogo dove è possibile affiggere i manifesti elettorali per legge ed è necessario esporli nell’ultimo mese prima del voto. Il Comune le ha recentemente installate in 170 posti in città: il problema è che in ogni postazione ci sono solo 24 tabelloni, mentre le liste ammesse al voto sono 28. Questo inconveniente ha causato l’impossibilità di effettuare l’estrazione delle posizioni e dunque iniziare l’affissione dei manifesti.
Il primo cittadino non ci sta e si è visto costretto a pubblicare un post sul suo profilo dichiarando “Davanti ad accuse come ‘democrazia lesa’ o ‘processo elettorale falsato’, espressioni buone per le dittature e non di certo per Milano, sento il bisogno di difendere la reputazione della nostra città dagli attacchi di alcuni nostri concittadini, che fanno finta di non rendersi conto di come Milano sia diventata, in questi anni, un esempio di pluralismo e civismo“.
E aggiunge “Il giorno in cui sono state presentate le candidature a sindaco di Milano sono arrivati i documenti e le firme relative a tredici nomi. Di questi, tre hanno annunciato la loro intenzione a partecipare alle elezioni solo nelle ultime ore prima della conclusione dei termini di legge. Nessuno, fino al giorno prima, aveva scritto o dichiarato alcunché su queste tre candidature supplementari“.
Pertanto, presupponendo che i candidati fossero dieci “il Comune di Milano aveva predisposto l’installazione delle plance metalliche per affiggere le loro comunicazioni elettorali.
Quest’anno, però, la città di Milano ha registrato il più alto numero di sempre di candidati sindaci e liste che li sostengono, e per questo motivo le plance che erano state preventivate non sono risultate sufficienti a ospitarle tutte”.
Nella giornata di mercoledì 15 settembre, a Milano, saranno presenti per la città tutti gli spazi necessari alla comunicazione delle liste.
Considerando i toni utilizzati negli ultimi giorni, Sala sottolinea che le accuse al Comune di Milano “non recano un danno tanto al sottoscritto quanto ai dipendenti comunali che da settimane stanno lavorando a pieno regime per seguire tutti i procedimenti burocratici connessi alle elezioni, e che meritano il mio ringraziamento pubblico per la loro dedizione e per il loro spirito di servizio, esercitato nell’interesse della nostra comunità”.
Il sindaco conclude dicendo “Si parla di elezioni ovunque: in tv, in radio, sui giornali, nei sondaggi, nei mercati, negli aperitivi, nei comizi, negli eventi, al bar, a cena con gli amici. Lascio giudicare a voi se a Milano, in questo momento, la democrazia è davvero in pericolo come afferma il centrodestra. Questo enorme spiegamento di forze che i miei avversari stanno adoperando da giorni per una polemica inesistente, invece che per parlare di programmi e di contenuti, non fa onore prima di tutto ai tanti elettori di centrodestra, che meriterebbero tutt’altro tipo di rappresentanti“.
Palazzo Marino annuncia in una nota che il problema in questione è stato risolto a partire dalla giornata di martedì 14 settembre con la messa a disposizione delle liste aventi diritto nei Municipi 2, 6, 7 e 8. Dalle ore 20 di mercoledì 15 settembre saranno disposte anche le postazioni nei Municipi 1, 3, 4, 5 e 9.
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