Qualche perplessità sulle prossime elezioni da cittadina indecisa (e non elettrice del centrosinistra), dopo la vittoria di Bersani.
Alla fine le Primarie le vinse Bersani. Pier Luigi. Alla faccia del ‘nuovo’ (o presunto tale).
Non sono un’elettrice del centrosinistra, nel senso che non sono iscritta alle liste degli elettori, e quindi non ho votato per queste primarie. Anche perchè la mia fiducia nelle Primarie è tramontata anni fa.
Ma in vista delle prossime elezioni mi trovo in seria difficoltà, e sono certa di non essere la sola.
Infatti se i candidati alle Primarie del centrosinistra per le Regionali lombarde sono vere e proprie ‘facce nuove’, a livello Nazionale ci ritroveremo entro breve circondati dai vari D’Alema, Bindi…o peggio – i sempiterni voltagabbana che ben conosciamo -, insieme ad un candidato premier non certo noto per il suo piglio brioso.
Persone che hanno sempre e ampiamente dimostrato il loro conservatorismo, anche se all’anagrafe dovrebbero essere ‘di sinistra’, soprattutto per quanto riguarda le tematiche più spinose (quelle in cui entra sempre a gamba tesa il Vaticano per intenderci).
Senza contare poi che, vista la possibilità di vincere facile, potrebbe tornare in campo ‘quello là’. Insieme ai demagoghi vincitori delle ‘parlamentarie’ e tutti gli altri.
Quindi QUESTO sarebbe ‘riscrivere l’Italia’?
Forse bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che l’Italia – intesa come popolo – ha una grandissima e atavica paura del cambiamento (vero). Ma allo stesso tempo vorrebbe riforme (vere), e le vorrebbe subito, senza considerare l’effettiva fattibilità delle stesse.
Basti guardare il programma di Bersani (QUI).
Un esempio: la questione LAVORO, che preoccupa un po’ tutti in questo periodo di crisi, giovani – da sempre precari – e adulti – ‘neo precari’.
Ecco come Bersani si è conquistato la fiducia del popolo del centrovorrebbeesseresinistra. Con questa frase:
“Il tasso di occupazione femminile e giovanile sarà il primo misuratore dell’efficacia delle nostre strategie”
E questa:
“Contrasteremo la precarietà, cambiando le norme e rovesciando le politiche messe in atto dalla destra nell’ultimo decennio”
E questa:
“Combatteremo l’idea di una competitività giocata solo sull’abbassamento delle condizioni e dei diritti dei lavoratori”
Oppure, più sinteticamente, con il seguente e ricorrente schema di keyword:
donne-giovani-precariato-colpedelladestra-dirittideilavoratori
Riscritte e imbellettate magari. Ma andiamo: sono sempre le stesse, e di attività concrete ancora una volta neanche l’ombra.
Non c’è speranza di uscire dal paradigma del Gattopardo.
LINK UTILI
Bersani primarie: da Bettola parte la campagna elettorale del segretario PD.
Primarie PD Matteo Renzi: la verità sulla rottamazione.
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