La barca, le vacanze, i favoritismi: il governatore della Regione Lombardia rispedisce tutte le accuse al mittente (Daccò).
Il succo della difesa che Roberto Formigoni va ripetendo è: “provate le accuse di Daccò”.
Pierangelo Daccò, imprenditore arrestato per il crac del San Raffaele, infatti da giorni racconta tutto quello che avrebbe fatto per il presidente della Regione Lombardia (fonte Repubblica): viaggi, vacanze in barca, ville, meeting di Cl.
Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:
“Oltre al capodanno 2010/2011, ho passato con Formigoni anche il capodanno 2009/2010 e 2008/2009. In occasione di tutte le vacanze di fine anno, ho sostenuto […] Ero io a sostenere tutte le spese connesse all’imbarcazione: spese di noleggio, dello staff, di cambusa e mantenimento (…) Posso provare a quantificare a spanne i costi sostenuti: 30mila euro per i mesi di marzo e aprile e 50mila per i mesi estivi. Mi chiedete quali costi ha sostenuto Formigoni e rispondo che non ha pagato nulla perché era mio ospite […] Prenotavo sempre presso il Meridien circa dieci stanze che poi mettevo a disposizione dei miei ospiti. Inoltre, organizzavo sempre, durante ogni Meeting, una cena presso il ristorante Lo Squero alla quale invitavo circa 50 persone. Tuttavia, spesso tali cene si allargavano anche agli amici dei miei ospiti, per cui vi partecipavano anche 180 persone. Per tali cene, sostenevo spese in ciascuna occasione di circa 18mila euro”
Formigoni, leggiamo sul Corriere, ha deciso di scrivere una lettera aperta per contestare tutto:
“Chi parla di utilità da me ricevute deve prima dimostrarlo e circostanziarlo, poi deve ricordare i numerosi casi analoghi, come ad esempio il gran numero di voli regalati a D’Alema e giudicati irrilevanti dalla magistratura. Ma soprattutto ognuno dovrebbe ricordare che la questione vera è un’altra: Daccò ha o non ha tratto qualche indebito vantaggio dalla Regione per il fatto di conoscermi? La mia risposta è no ed è sempre stata no, e d’altra parte nessun procedimento è stato aperto su di me o sulla Regione dopo un anno di indagini della magistratura. Se la stampa dimostrerà il contrario, confermo che mi assumerò tutte le mie responsabilità. Ma ciò, mi si creda, è impossibile, ripeto, impossibile”
Inoltre:
“Sono stato talora ospite sulla barca Ad Maiora di Antonio Simone, amico da 40 anni, sempre su suo invito, spesso in compagnia di parenti o amici di Simone e di Daccò o di loro stessi: qualche weekend di giugno o luglio, alcuni giorni durante le vacanze di agosto. Altro che barche a totale disposizione per mesi e mesi! Le spese al Meeting di Daccò mi riguardano solo molto parzialmente: ho partecipato a tutte le 31 edizioni del Meeting e sono stato a colazioni o a cene con centinaia di ospiti; con Daccò solo due o tre volte in tutto. E basta. Non sono mai stato a Rio de Janeiro con Daccò. Le spese attribuite a Daccò nei resoconti giornalistici non riguardano certo me o solo me”
Il ‘Celeste’ ci ha tenuto a precisare che sarà l’ultima volta che replicherà “agli infiniti nuovi particolari verosimili, inverosimili o di fantasia di atti coperti da segreto istruttorio e riguardanti interrogatori di persone detenute”.
Intanto il centrosinistra ha già presentato una mozione di sfiducia.
(fonte immagine infophoto)
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