La 'bomba' P3 arriva anche in Regione Lombardia: come leggiamo su Repubblica l'imprenditore Arcangelo Martino, uno dei soggetti arrestati la scorsa settimana su richiesta della procura di Roma nell'ambito di un procedimento stralcio dall'indagine sugli appalti dell'eolico, sarebbe il tramite tra Roberto Formigoni e la rete occulta. Ieri sera il governatore ha replicato tramite un portavoce che quanto emerso è "completamente falso e infondato".
Sarebbero tre le vicende intercettate tra dicembre 2009 e marzo 2010. Il gruppo occulto avrebbe chiesto al presidente della Corte d'appello milanese, Alfonso Marra, dietro mandato proprio di Formigoni, "di porre in essere un intervento nell'ambito della nota vicenda dell'esclusione della lista Per la Lombardia".
Formigoni infatti aveva chiamato Martino subito dopo l'esclusione, informandolo della vicenda e annunciandogli il ricorso. Martino ne avrebbe chiesto una copia. Il giudice tributarista Pasquale Lombardi, anche lui implicato nell'inchiesta, aveva poi chiamato Marra chiedendogli se lui stesse seguendo la vicenda. Lombardi lo avrebbe esortato a occuparsene.
Formigoni avrebbe in seguito chiesto a Martino l'intervento di Lombardi, e lui avrebbe risposto:
"Sì, sì, ha già fatto qualche passaggio"
Ma, come spiega Repubblica, la Corte d'appello il 3 marzo ha escluso le liste. Martino va su tutte le furie con Lombardi per la figura fatta con il governatore, ma Lombardi invece è tranquillo perché sa che la vicenda si risolverà al Consiglio di Stato.
C'è poi l'inchiesta del pool reati ambientali sui giorni di 'sforamento' dei limiti di inquinamento: la procura aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo, ma il giudice Marina Zelante aveva imposto ulteriori indagini.
Lombardi si è mosso subito per contattare il procuratore aggiunto Nicola Cerrato che si occupava dell'inchiesta. Martino poi ha avvisato Formigoni della 'partenza della macchina'.
Infine c'è una terza vicenda sotto accusa, che però riguarda Marco Mazarino De Petro, ex braccio destro di Formigoni. Leggiamo su IlFattoQuotidiano che avrebbe incassato 30 mila euro come anticipo di una 'consulenza' di ben 450 mila euro pagati dalla società Hgp di Milano per realizzare un progetto di riqualificazione delle stazioni delle Ferrovie Nord Milano chiamato "IsolaTua".
La vicenda sarebbe emersa dalle carte dell'inchiesta romana che ha visto coinvolti Martino, Lombardi e Flavio Carboni.
La Hgp (Holding Gestione Progetti) è un'azienda con sede in via Ripamonti controllata da Massimo Iafisco. Uno dei partner della società, Riccardo Piana, quando comincia ad avere problemi con le Ferrovie Nord, coinvolge Carboni e Martino.
Mazarino De Petro è stato condannato a due anni in primo grado per corruzione internazionale di funzionari dello Stato nell'ambito della "Oil for food".
Come spiega IlFattoQuotidiano il regime iracheno di Saddam Hussein inviava ricche forniture petrolifere in cambio di mazzette agli 'amici'. Una fornitura arrivò anche in Italia, assegnata a Roberto Formigoni. Il mediatore era appunto Mazarino De Petro, che venne sì riconosciuto colpevole nel processo, ma venne salvato in appello dalla prescrizione.
Iafisco ha raccontato sul presunto coinvolgimento della P3 a IlFattoQuotidiano:
"Sono state le Ferrovie Nord, come abbiamo scritto nella lettera, a chiederci di inserire come consulente De Petro […] ritengo che De Petro sia stato inserito perché è vicino al presidente della Regione Lombardia, che è azionista di Ferrovie Nord […] Io non lo conoscevo neppure (parla di Carboni n.d.r.). E non ho fatto alcun affare con lui. Non è un nostro socio, né io sono il suo prestanome. E comunque il suo intervento non ha prodotto nulla"
Invece sia le Ferrovie Nord che Formigoni si sono trincerati dietro un 'no comment'.