Parigi porta bene all'Expo: "Siamo nei tempi previsti, non ci sono ritardi, la registrazione dell'Expo con il Bie avverrà nei tempi concordati cioè entro cinque anni dall'inizio della manifestazione".
Incrociamo le dita su queste parole del sindaco di Milano Letizia Moratti che ieri a Parigi ha incontrato il Bie per fare il punto sull'organizzazione dell'Expo. Non ci sono ritardi, dicono.
"Abbiamo presentato al Bie il nuovo assetto della società di gestione insieme allo stato di avanzamento delle infrastrutture. Abbiamo poi presentato gli accordi internazionali che abbiamo stipulato e anche il comitato scientifico presieduto da Roberto Schmid. Come risposta ci è arrivato il loro apprezzamento. La verità è che Milano continua ad attrarre, è una citta che viene sempre vista all'estero come una meta. Continuiamo a ricevere manifestazioni di interesse da parte di tutto il mondo per partecipare all'Expo"
L'amministratore delegato di Expo 2015, Lucio Stanca conferma che, a dispetto delle fosche nubi che si sono addensate da qualche mese a questa parte (ovvero da quando ci si è accorti che "c'è la crisi" e da quando c'è stato il terremoto in Abruzzo)
"Nessun ridimensionamento dell'Expo, che anzi è un'opportunità unica. Sono molto soddisfatto. Avremo la squadra al completo entro fine maggio, i manager saranno tutti italiani perché noi italiani siamo bravi, ma devono avere una grossa esperienza internazionale"
A maggio ci sarà il primo consiglio di amministrazione della società. Ci sarà anche un'iniziativa per il coinvolgimento dei cittadini ed entro quindici giorni sarà avviata la consultazione sul post Expo
"per dare la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio parere. Potranno partecipare anche gli stranieri"
Si potrà votare in alcuni gazebo, nelle metropolitane e via internet.
"Nessuna ipotesi, né ragione, di rivisitazioni del dossier Expo. Expo è un'irripetibile, unica opportunità di sviluppo del nostro territorio e dobbiamo giocarla alla grande. Va tradotto il dossier di candidatura in piano industriale, economico e finanziario ma poi tutto lo sforzo sarà nel migliorarlo. È facile tagliare ma la vera sfida è sfruttare l’opportunità. Un'altra Expo potrà capitare forse tra cent'anni. Potremo anche superare i 29 milioni di visite previste nel dossier di candidatura e, se saremo bravi, anche far aumentare i ricavi. Il brand dell'Expo ha un potenziale enorme per richiamare partecipanti e sponsorizzazioni private"