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Sardine a Milano, falso evento il 21 dicembre: “Vogliono delegittimarci”

Sui social circolano informazioni relative a un falso evento che vedrebbe le sardine in manifestazione a Milano il 21 dicembre.

sardine milano 21 dicembre
sardine milano 21 dicembre

Dal primo flash mob in piazza Maggiore, a Bologna, il fenomeno sardine è cresciuto tanto da espandersi non solo in tutta la penisola ma anche oltre i confini nazionali, arrivando fino in Belgio, in Irlanda e persino negli Stati Uniti, dove è in corso l’organizzazione di eventi di protesta contro il populismo. Tra le prossime tappe c’è anche Milano, dove i manifestanti si riuniranno il prossimo 1 dicembre. Ma qualcuno già tenta un’operazione di sabotaggio. Circolano infatti su Facebook informazioni relative a un altro evento – falso – secondo cui le sardine si riuniranno a Milano non l’1 ma il 21 dicembre.

Sardine a Milano il 21 dicembre?

“Il timore è che qualcuno voglia delegittimare il movimento delle sardine. C’è il rischio che qualcuno si presenti in piazza Duomo il 21 dicembre e non trovi nessuno”, spiega Fabio Cavallo (membro della Rete antifascista italiana che, insieme ai fondatori del movimento, si sta occupando dell’organizzazione dell’evento) in un’intervista a Open. Un rischio che, precisa Mattia Santori, gli idetori dei flash mob stanno cercando di scongiurare “verificando che gli organizzatori locali rispettino i valori del messaggio lanciato a Bologna il 14 novembre”. Nel caso di Milano “siamo entrati in contatto con gli organizzatori de Le sardine a passo Duomo e l’abbiamo calanderizzato nella pagina ufficiale”.

Sardine a passo Duomo: tutte le informazioni

Il vero evento, dunque, si terrà domenica 1 dicembre in piazza Mercanti, a pochi passi da piazza Duomo. L’appuntamento è per le ore 17 e la manifestazione si concluderà presumibilmente intorno alle ore 19. Come per i precedenti, l’evento non porterà il sigillo di alcun partito, sebbene “la piazza è comunque politica”, spiega Santori. “Questi flash mob hanno uno scopo sociale ed è ovvio che in quel momento la manifestazione diventa anche politica. L’importante è preservare il messaggio della piazza bolognese: basta odio, basta populismo“.

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