Un tesoro verde nel cuore di Milano, aperto al pubblico per riscoprire la natura.
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Un giardino nascosto nel cuore della città
Nel maggio del 2022, Milano ha riacquistato un piccolo tesoro: il Giardino storico di Horti, situato tra via Orti e via Lamarmora. Questo giardino, un tempo dimenticato, è stato riportato alla luce e restituito alla comunità. La sua riapertura ha rappresentato un’importante opportunità per i cittadini di immergersi nella natura, lontano dal trambusto urbano.
Un progetto di recupero e sostenibilità
Il progetto di recupero, firmato dall’architetto De Lucchi, ha previsto la ristrutturazione della storica Villa interna e della Chiesa annessa, trasformandole in spazi multifunzionali. Inoltre, sono stati restaurati edifici storici come la Lavanderia e il Casello, mentre nuove villette urbane sono state costruite per integrare il contesto. Questo intervento ha non solo valorizzato il patrimonio architettonico, ma ha anche promosso la sostenibilità ambientale, grazie a un sistema di irrigazione automatizzato che utilizza acqua piovana.
Un rifugio per la biodiversità
Il Giardino di Horti non è solo un luogo di svago, ma un vero e proprio rifugio per la biodiversità. Al suo interno, si possono ammirare piante d’alto fusto come tigli e cedri libanesi, insieme a siepi e aiuole geometriche ricche di piante aromatiche perenni. Lavanda, salvia e calendule sono solo alcune delle specie che arricchiscono questo spazio verde, rendendolo un luogo ideale per passeggiate e momenti di relax.
Accessibilità e orari di apertura
Il giardino è aperto al pubblico dal lunedì al sabato, con orari che variano a seconda della stagione: dalle 9 alle 19 da aprile a ottobre e dalle 9 alle 17 da novembre a marzo. Questa apertura rappresenta un’importante opportunità per i cittadini di Milano di riconnettersi con la natura e di godere di un angolo di tranquillità nel cuore della città.
Un’importante eredità storica
La storia del Giardino di Horti è legata a quella della famiglia Dumolard, che nel 1700 costruì un ospizio per anziani. Questo luogo ha visto passare generazioni di persone, prima sotto la gestione delle “Piccole suore dei poveri vecchi” e poi dell’ente ecclesiastico “Provincia italiana dell’Istituto delle Piccole sorelle dei poveri”. La chiusura dell’ospizio negli anni ’80 ha segnato l’inizio di una nuova vita per questo spazio, culminata con il trasferimento della proprietà all’Università Cattolica e successivamente a BNP Paribas Real Estate.