Sono già trascorsi quattro mesi dalla sentenza della Corte costituzionale che ha fatto decadere l’automatismo del solo cognome paterno ai figli.
Secondo la Corte la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre è “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio”. A partire dal 2 giugno, infatti, i figli possono assumere il cognome di entrambi i genitori nell’ordine stabilito da questi ultimi, salvo che essi decidano di comune accordo di attribuire soltanto il cognome di uno dei due.
È giunto il momento di tirare le somme di quanto accaduto nelle anagrafi meneghine.
Da giugno ad oggi, nel capoluogo lombardo, sono nati 3.900 bambini. Di questi, 680 hanno il cognome paterno seguito da quello materno. L’inversione, con la precedenza al cognome della madre si è verificata in 25 casi. Infine, sono 20 i bebè che hanno ricevuto in dote il solo cognome della madre.
Il 18,5% delle coppie ha optato per una soluzione differente dal solo cognome paterno (725 su 3.900).
Gaia Romani, assessore ai servizi civici e alla partecipazione di Palazzo Marino, ha affermato che la sentenza della corte “da’ la possibilità ai genitori di compiere una scelta paritaria e condivisa. Un passo in avanti significativo che va a disinnescare un automatismo derivante dalla cultura patriarcale”.
LEGGI ANCHE: Criminalità, Milano è la capitale dei reati in Italia: la classifica