Una parte del ricavato delle vendite del disco andrà al centro che offre riabilitazione gratuita a bambini con patologie neurologiche complesse
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L’opera di Francesco Vezzoli, realizzata per la copertina dell’album ‘Disumano’ di Fedez, è stata presentata alla Triennale di Milano.
La copertina scultura di Fedez e Vezzoli: l’opera all’asta
L’opera Il pessimista narcisista o il narcisista pessimista rappresentadue busti sorretti da colonne di marmo rosso: quello grigio alza la mano disgustato, mentre quello bianco è in attesa di ricevere un bacio ad occhi chiusi. Le sculture rappresentano il cantante, mentre il titolo è stato deciso, inconsciamente, dal suo psichiatra.
L’opera verrà messa all’asta il prossimo 4 aprile per Sotheby’s Italia. Il ricavato verrà destinato alla Fondazione Together To Go (Tog), a cui si aggiungerà anche parte del ricavato dell’album di Fedez. Tog è un centro situato in viale Famagosta 75 ed offre riabilitazione gratuita a bambini con patologie neurologiche complesse, in particolare paralisi cerebrali infantili e sindromi genetiche con ritardo mentale. Attualmente, il centro segue 114 bambini, ma l’obiettivo è aprirne uno più grande per farlo diventare il polo di riferimento per la disabilità infantile in città. La meta del nuovo centro sarà tra viale Jenner e via Livigno: l’inaugurazione è prevista per l’inizio del 2023.
La copertina scultura di Fedez e Vezzoli: la collaborazione
Francesco Vezzoli, riferendosi a Fedez, ha affermato: “L’ho voluto rappresentare come papa del pop italiano, ispirandomi a maestri irraggiungibili, come il Bernini. Queste sculture di marmo leggermente ipertrofiche, un po’ grandiose, iper-espressive, fanno riferimento a quel momento della storia dell’arte”. La prima collaborazione con il cantante risale alla scorsa estate, quando Vezzoli aveva realizzato la copertina del singolo Mille.
La copertina scultura di Fedez e Vezzoli: la beneficienza dei Ferragnez
Terminata la presentazione in Triennale, a raggiungere il marito, l’iconica Chiara Ferragni. Ad aiutare Fondazione Tog, le donazioni private fatte dai milanesi. Ora è il turno dei Ferragnez. Vezzoli conclude: “Quando si tratta di beneficienza a volte è bene abbandonare le vecchie buone regole della discrezione borghese per adottare quelle della comunicazione“.
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