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Wall of Dolls Milano: l’iniziativa contro i femminicidi

Wall of dolls Milano: contro la violenza sulle donne.

Wall of dolls Milano: il muro delle bambole
Wall of dolls Milano: contro la violenza sulle donne

Tutti i femminicidi sono orribili, sono delle uccisioni rivolte a donne per mano di un compagno, un fidanzato o del proprio marito. Il termine femminicidio sta a significare l’omicidio da parte di un uomo per ragioni di odio, piacere, possesso ed ossessione.

Prende vita nel 1990 per mezzo di Jane Caputi, femminista e di Diana Russel criminologa.
La violenza contro le donne è un atto estremo che porta l’uomo a compiere l’omicidio verso la donna per semplice disprezzo o repulsione.
Purtroppo questo gesto viene compiuto in tutto il mondo, e questo fenomeno viene studiato sopratutto nell’America Latina, quindi centro e sud.

Wall of dolls Milano

Le donne che hanno fatto la differenza

Ci sono state diverse donne molte importanti nella storia che hanno fatto la differenza, ma chi sono?

  • Giovanna D’Arco: É stata una guerriera che ha guidato l’esercito francese nella guerra dei Cent’Anni. Venne però catturata dagli inglesi e bruciata sul rogo con le accuse di eresia e stregoneria. Ad oggi è una santa ed eroina.
  • Virginia Woolf: É stata una scrittrice e giornalista inglese, ha difeso le donne contro le violenze.
  • Frida Khalo: Frida è nata in Messico ed è stata un’artista, che ebbe un grave incidente, fu investita da un’autobus spezzandogli la colonna vertebrale. Tutto ciò non la fermò nell’esprimere la sua pittura ed il suo dolore.
  • Idira Gandhi: Idira è nata in India, ha ricoperto il ruolo di primo ministro nel suo paese, ed è nota per essere stata la prima donna a fare ciò. É stata anche la moglie del Gandhi (politico), da non confondere con Mahatma Gandhi. Idira è stata uccisa da delle guardie della sicurezza a tradimento.
  • Malala Yousafzai: É nata e crescita in Pakistan, ha visto il premio nobel per la pace, ed è stata la ragazza più giovane al mondo ad ottenerlo, a soli ben 17 anni. Ha lottato per i diritti civili delle donne dell’est. Anni dopo gli spararono in testa per aver lottato contro l’educazione e istruzione delle bambine, era ad un passo dalla morte ma fortunatamente riuscì a sopravvivere, e ad oggi è ancora viva.

Lottare è dura, ma rimanere vivi lo è ancora di più, e queste grandi donne ne sono la prova.

Il muro delle bambole

Il Wall Of Dools, tradotto in italiano ”Il Muro Delle Bambole”, si trova a Milano, più precisamente in Via Amicis. É stato creato come installazione artistica ed è diventato il simbolo contro la violenza sulle donne ed i femminicidi. Questo muro è diventato di fama internazionale tanto da diventare un esempio per altre città.

Il pensiero di Jo Squillo

Jo Squillo è una cantante e conduttrice televisiva, e nel 2013 ebbe un’idea, ossia di creare un’installazione artistica proprio contro la violenza sulle donne e rappresentarle. In pratica si tratta di una griglia attaccata al muro con raffigurato alcune foto di donne uccise e bambole in stoffa.
Per la creazione di tale progetto, aiutarono 30 associazioni no profit, 50 stilisti e 20 artisti, essenzialmente gli studenti della scuola San Giusto, esperte in sartoria, diedero un aiuto fondamentale per il progetto, crearono tantissime bambole in stoffa.

Il muro si trova in luogo pubblico e non in un luogo privato come un museo, questa decisione è stata voluta dall’artista stesso, voleva che il pubblico che passasse di lì guardasse con i loro occhi ciò che succede davvero tutti i giorni, la violenza contro le donne.
La cantante Jo Squillo, ha voluto creare ciò per raffigurare il dolore e la forza davanti a un atto di violenza, di centinaia di vittime ogni anno.
Ma soprattutto voleva che nelle scuole si inserisse l’educazione sessuale e sentimentale per riuscire magari in un futuro a cambiare le cose, e fermare tutti questi femminicidi.

In tutto il mondo

Il capoluogo nella Lombardia, è la prima a creare un muro del genere, dopo Milano la seconda città a fare lo stesso gesto e creare un muro delle bambole è stata Venezia, inaugurato da Donatella Versace nella primavera del 2019.

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