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La fontana è situata in Piazza San Babila è nota come una tra le più importanti piazze appartenenti al centro storico milanese.
Nel particolare, venne realizzata nel 1997 da Dominioni, donata dall’Ente Fiera. Nel particolare, la piazza stessa venne progettata nel 1996. La costruzione di tale progetto infatti comportava la riqualificazione degli spazi irrisolti presenti nel centro storico della città milanese, e l’autorità che si occupò di commissionarla fu per l’appunto l’Ente Autonomo Fiera Milano.
Tale progetto infatti, ricercava la continuità urbana e degli edifici della città stessa, tramite un controllo caratterizzato dalla possibilità dei materiali sia nella loro potenzialità conformativa, che nei materiali nella loro apparenza.
Questa fontana risulta avere inoltre una simbologia estremamente importante per la città di Milano, in quanto si collega all’acqua e alla stessa gestione nel territorio lombardo. La sua struttura richiama alla ricchezza delle acque di tale terra, e nel particolare, alle sue sofisticate caratteristiche geografiche. L’architetto Dominioni volle infatti ricreare il ciclo dell’acqua tramite le acque stesse delle montagne, che scorrono tramite i grandi laghi fino a giungere alla pianura padana.
La fontana fu realizzata con vari tipi di graniti, principalmente provenienti dai seguenti luoghi:
Nel particolare, ci si può soffermare sui materiali utilizzati nella pavimentazione da parte dello stesso architetto Caccia Dominioni. Quest’ultimo infatti, per quanto riguarda la pavimentazione, egli privilegiò l’utilizzo del porfido. Tale materiale infatti offre una resistenza ottimale per il suo scopo e, oltretutto, rappresenta anch’esso una simbologia particolare: la pietra infatti fu appositamente sagomata in conci dopo essere tagliata, per poi essere ordinata lungo la circonferenza dei cippi cardinati, i quali sono situati nella piazza stessa.
I colori sono anch’essi stati scelti secondo particolari significati e una sofisticata selezione, con delle sfumature che passano dal rosso al bruno. Il porfido si occupa, inoltre, di bilanciare in modo cromatico la superficie della fontana, la quale risulta essere lucida.
Il progetto strutturale stabilito dall’architetto Dominioni, mostrò infine particolare interesse nei confronti delle stesse caratteristiche della fontana e delle capacità artistiche inerenti al materiale utilizzato: per tale motivo infatti, vennero appositamente utilizzati dei disegni distributivi di blocchetti lapidei.
Con tale decisione, Dominioni riprese tale utilizzo decorativo con la disposizione a “macchia aperta”. Quest’ultima consiste infatti in una modalità d’intarsio, utilizzata particolarmente dai mobilieri lombardi.
Tale fontana, come già anticipato, presenta una struttura alquanto sofisticata. Infatti, la fontana viene presentato come un tronco di piramide in pietra rossa, con un pomello posto sulla cima. Quest’ultima richiama le montagne lombarde, mentre il pomello in questione richiama invece una nuvola.
Da questo punto esatto parte l’acqua, che successivamente scivola lungo le pareti levigate, riempiendo infine la vasca sottostante.
La vasca rappresenta inoltre un’altra importante caratteristica di tale fontana: infatti, la vasca dalla forma rotonda rappresenta uno tra i numerosi laghi della regione; il getto d’acqua, invece, equivale al processo di evaporazione. Infatti, tale acqua si ricongiunge direttamente al pomello posto al di sopra della fontana. Oltretutto, delle montagnette artificiali presenti sulla stessa fontana simulano le montagne e le colline lombarde che costituiscono la panoramica milanese.