Chiara Callegari si è raccontata in un'intervista a Notizie.it | Milano in occasione della Fashion Week: "Milano è la mia casa".
La giovane producer di moda Chiara Callegari ha raccontato le sue esperienze lavorative e personali tra Milano e la Toscana in un’intervista a Notizie.it | Milano in occasione della settimana della moda milanese.
Intervista a Chiara Callegari
Chiara di cosa ti occupi nella moda e come ci sei arrivata ad occupartene?
Sono una producer. Come ci sono arrivata… inseguendo l’amore per la fotografia e le velleità da photo editor ho scoperto che esisteva un lavoro fatto su misura per me che mi rende (stressata) ma anche molto felice.
Hai vissuto anche in Toscana, come l’hai trovata rispetto a Milano e perchè sei tornata a Milano?
Ho un ricordo meraviglioso della Toscana, mi ci sono trasferita nel 2012 mentre mi occupavo della produzione di un festival di Fotografia pazzesco ( il “CORTONA ON THE MOVE, Fotografia in Viaggio” ) ma è stata una scelta puramente lavorativa. Onestamente non posso stare troppo tempo lontano da Milano: è la mia città, la mia casa… una necessità.
Come la maggior parte dei milanesi o meglio dei tasselli che compongono il puzzle di Milano so che hai un background che viene dal punk e dalla board culture che sono collegati. Molti sono finiti a lavorare nel fashion, secondo te perchè?
“Because music loves fashion”! Credo che musica e moda siano sempre andati di pari passo. Pensa agli anni 50, ad Elvis! Al punk gli anni 70 quando Vivienne Westwood e Malcom McLaren aprirono il Sex a Londra… A Bowie e la sperimentazione , agli anni 80 e Grace Jones… insomma è tutta una questione di “STILE” no?!
Con la tua agenzia ti occupi anche di design che è una altro settore molto importante per la nostra Bella Milano. Che differenze trovi tra fashion e design a livello di eventi cittadini e di indotto?
Ti rispondo parafrasando un saggio di Paola Bertola (docente alla facoltà di design al politecnico di Milano): moda e design sono assai simili sul piano delle radici culturali da almeno tre punti di vista: la “cultura d’uso”, la “cultura imprenditoriale” e la “cultura produttiva”. Questi due mondi si avvicinano trovando sempre più spesso spazi comuni di sviluppo ma anche di comunicazione e promozione.
Perchè il fashion è tutto a Milano e non da altre parti d’Italia (ad esempio a Torino dove è nata l’alta moda)?
Perchè nessuno corre come noi.