Nell'intervista rilasciata a Notizie.it | Milano, Grido racconta la sua città: dai ricordi d'infanzia agli artsiti storici milanesi che l'hanno ispirato.
Argomenti trattati
- Cosa ami della tua città?
- Com’è stata la tua infanzia a Milano?
- Come è cambiata la periferia in cui sei nato e cresciuto rispetto a oggi?
- Quando devi cercare ispirazione, qual è il luogo nascosto di Milano in cui vai?
- Hai qualche nome o artista su cui scommetteresti della scena milanese?
- Quali degli artisti storici di Milano ti ha ispirato a intraprendere questa vita?
- Dove consigli di bere un drink a Milano?
In occasione dell’uscita del nuovo album “Diamanti e Fango”, Grido racconta la sua Milano: dalla periferia dove è cresciuto agli artisti attualmente emergenti nella scena rap milanese.
Cosa ami della tua città?
Il fermento, a Milano non si sta mai con le mani in mano. La bellezza, perché trovo che Milano nonostante sia caotica, per certi versi grigia e a volte un po’ sporca, ha un fascino incredibile. Milano ha fascino, ha stile, ha storia, sia dal punto di vista dell’arte, della comicità e della musica. Sono orgoglioso di essere milanese.
Com’è stata la tua infanzia a Milano?
Milano da piccolo la vedevo un po’ come il sogno da raggiungere perché io vivevo in periferia, a Cologno, dove ci ho vissuto fino a qualche anno fa. Quindi vedevo la periferia come quella zona di noia dove non succedeva niente mentre Milano era quel posto dove succedeva tutto e quindi l’ho sempre vista come un sogno da raggiungere. Tant’è che io avevo una scuola superiore a pochi passi da casa, ma per un alcuni anni decisi di iscrivermi in una scuola centrale a Milano, vicino al Duomo, solo perché volevo vedere cosa succedeva nella città.
Come è cambiata la periferia in cui sei nato e cresciuto rispetto a oggi?
Forse adesso è un po’ più connessa e al passo con la città. Anche un ragazzo senza una macchina ora può raggiungere Milano. Non voglio fare il vecchio, ma 20-25 anni fa era più difficile perché c’era un autobus ogni 2 ore in certe zone. Quindi la periferia si è un po’ svegliata.
Quando devi cercare ispirazione, qual è il luogo nascosto di Milano in cui vai?
Ce ne sono tanti: uno è il Parco Sempione, ma forse anche i Navigli. Questi determinati luoghi, però, bisogna trovarli nel momento giusto e con il giusto romanticismo.
Hai qualche nome o artista su cui scommetteresti della scena milanese?
Non ce n’è uno, per adesso sono prudente. Ce ne sono alcuni che ti avrei detto, ma sono personaggi e ragazzi già abbastanza sulla cresta dell’onda, quindi non sarei il primo a scommetterci. Posso scommettere su uno dei produttori del disco che è molto giovane: si chiama Shorty Shok e secondo me è un talento incredibile, quindi ne combinerà parecchie.
Quali degli artisti storici di Milano ti ha ispirato a intraprendere questa vita?
Assolutamente Nanni Svampa. Ricordo quando ero un bambino e mio nonno lo ascoltava spesso. Ho conosciuto quella realtà, quel tipo di cantautorato milanese a diversi strati. All’inizio quando ero bambino ascoltavo solo la parte divertente, come la melodia. Poi ho scoperto che dietro c’era veramente tantissima critica sociale, tanta storia e Svampa in questo è il numero uno.
Dove consigli di bere un drink a Milano?
Più che un drink consiglierei un’ottima birra da bere alla birreria La Fontanella.