Massimiliano Finazzer Flory, come ormai saprete, è il nuovo assessore alla Cultura del Comune di Milano. Non abbiate paura a porvi la fatidica domanda: ma chi è costui?
Coloro che frequentano la cultura milanese hanno presente chi sia, forse, ma è innegabile il fatto che non sia certo un nome noto alla Vittorio Sgarbi. Ha preso il posto di quest'ultimo, con grande disappunto del silurato da Letizia Moratti, e adesso vedremo cosa sarà in grado di fare in un momento in cui i tagli alla cultura, come sempre accade nei periodi di crisi, arrivano come accette su tronchi di legno già smangiucchiati dal tempo.
Vivrà i primi mesi con lo spettro di Vittorio Sgarbi seduto accanto? Vedremo anche questo, è di oggi la notizia che in Comune si cambia rotta per quanto riguarda uno dei cavalli di battaglia (e di provocazione) dell'ex assessore: i graffiti, che reputa poco artistici e molto fastidiosi. A Milano mancano di qualità artistica, per dirla in poche parole.
Oggi i giornali si soffermano anche su un congiuntivo sbagliato, forse frutto dell'emozione da primo giorno da assessore. I maligni direbbero che non si parte proprio bene.
Scrive Repubblica:
Sta parlando della città che da dieci anni lo ha accolto "e che mi ha assegnato l'Ambrogino d'oro", una "città che amo" nella quale "spero che un bambino riesca a intravedere cosa fare da grande". A un tratto cambia punto di vista e scivola proprio su un congiuntivo: "Io – prosegue – sono un bambino e vorrei che la cultura si ponesse questa dimensione, si dasse questa dimensione anagrafica". Lui non se ne accorge, sicuramente un lapsus, non si corregge e va avanti nell'indifferenza dei presenti: "Vorrei che questa città – è la conclusione del suo ragionamento – in qualche modo non perdesse questa sua ingenuità e questa sua passionalità".
Ma chi è Massimiliano Finazzer Flory?
Non sono tante le notizie su di lui: sappiate che ha curato diverse rassegne, è un autore teatrale e ha scritto dei saggi. Il resto lo scopriremo nei prossimi mesi.