Milano sta affrontando una grave crisi abitativa, con più di 4.500 famiglie in difficoltà a causa di situazioni di incertezza. Questo appello al Presidente Mattarella rappresenta un urgente grido di aiuto per una soluzione immediata e sostenibile.

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Negli ultimi anni, Milano ha affrontato un’emergenza abitativa che coinvolge un numero crescente di famiglie. Il Comitato Famiglie Sospese, rappresentato da Filippo Maria Borsellino, si fa portavoce di oltre 4.500 nuclei familiari che si trovano in difficoltà a causa di blocchi urbanistici e incertezze legate alla loro abitazione.
Questa situazione ha portato le famiglie a scrivere una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, richiedendo attenzione e supporto per risolvere un problema che sta diventando sempre più grave. Le storie di queste famiglie sono diverse, ma tutte condividono un destino comune: la mancanza di sicurezza abitativa.
Una crisi abitativa senza precedenti
Nel documento inviato al Quirinale, il Comitato evidenzia che più di 1.100 edifici costruiti a Milano dal 2013 ad oggi presentano problematiche che li rendono oggetto di contestazione da parte della Procura. Questa situazione di incertezza colpisce circa 50.000 appartamenti e oltre 100.000 persone, tra cui famiglie, anziani e bambini.
Le diverse situazioni delle famiglie colpite
Tra i membri del Comitato si trovano acquirenti di appartamenti in cantieri attualmente sotto sequestro, famiglie che vivono in case già abitate ma che ora sono oggetto di indagine, e cittadini che hanno investito ingenti somme in progetti immobiliari fermi negli uffici comunali. Tutti devono affrontare un’insicurezza che mina le loro basi quotidiane.
Un gesto simbolico di protesta
Per farsi sentire, il Comitato ha intrapreso una serie di azioni simboliche, come l’affissione di manifesti in vari punti della città. Con la scritta “Colpevoli di aver acquistato casa a Milano”, i membri hanno voluto denunciare la loro condizione di invisibilità, rendendo pubblica la loro sofferenza. Questo gesto, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 novembre, è stato un tentativo di attirare l’attenzione su una situazione che dura ormai da oltre 500 giorni.
La richiesta di attenzione al Presidente
Il portavoce Borsellino, nella sua lettera, ha chiesto a Mattarella di non considerare queste famiglie come invisibili. L’appello è chiaro: cercano una risposta concreta dalle istituzioni per ottenere un intervento normativo che possa ripristinare la loro dignità e sicurezza. “Ci rivolgiamo a lei come garante della Costituzione e dell’unità della nazione”, afferma la lettera, evidenziando l’importanza di trovare una soluzione rapida per queste famiglie oneste che ancora credono nello Stato e nel futuro della loro città, la bella Milano.
La questione non è solo di natura giuridica, ma rappresenta un vero e proprio dramma sociale che coinvolge la vita di migliaia di cittadini. Le famiglie chiedono di non essere dimenticate e di ricevere l’attenzione necessaria per risolvere una crisi che, se non affrontata, potrebbe avere conseguenze devastanti sul tessuto sociale della città.





