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Operazione contro la ‘ndrangheta: 28 arresti per traffico di droga in Lombardia e lotta alla criminalità organizzata

La Guardia di Finanza ha effettuato l'arresto di 28 individui coinvolti in un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

La lotta contro la criminalità organizzata<\/strong> in Italia ha registrato un’importante accelerazione grazie a un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza<\/strong>. Recentemente, sono stati arrestati 28 individui, di cui 25 sono stati portati in carcere, mentre 3 sono stati posti agli arresti domiciliari. Questo blitz rappresenta il risultato di un’indagine approfondita che ha rivelato un’ampia rete di traffico di droga<\/strong> legata alla ‘ndrangheta<\/strong> calabrese, con ramificazioni che si estendono anche all’estero.

I dettagli dell’operazione

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha consentito di smantellare un’associazione criminale armata attiva a livello internazionale. I membri dell’organizzazione, per lo più legati alla famiglia Barbaro della Locride, erano impegnati in traffico di sostanze stupefacenti, avvalendosi anche della collaborazione di elementi della criminalità albanese.

Meccanismi di traffico e riciclaggio

Un aspetto cruciale dell’indagine è la scoperta di un sistema complesso per il riciclaggio del denaro. Tra i destinatari delle misure cautelari figura un cittadino cinese, accusato di agevolare i pagamenti per le partite di droga tramite un metodo di compensazione noto come fei eh ‘ien. Questo sistema ha consentito all’organizzazione di movimentare somme ingenti di denaro, facilitando l’acquisto di cocaina proveniente dal Sud America.

La rete criminale internazionale

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un intricato network che collegava la criminalità calabrese a diverse organizzazioni in Europa e nelle Americhe. I membri della banda hanno utilizzato tecnologie avanzate di comunicazione, come messaggi criptati, per coordinare le operazioni di traffico. La rete si estendeva in paesi come la Germania, i Paesi Bassi, la Spagna, il Regno Unito, la Colombia e il Brasile.

Importazioni di cocaina e metodi di trasporto

In un periodo di circa due anni, l’organizzazione ha gestito importazioni di cocaina per un valore stimato superiore a 27 milioni di euro. Le sostanze stupefacenti venivano trasportate via mare attraverso porti strategici, tra cui Livorno, Rotterdam, Gioia Tauro e Le Havre. Gli investigatori hanno identificato l’uso della tecnica del “rip-off”, che consente ai narcotrafficanti di inserire la droga all’interno di container contenenti merci legali, riducendo così il rischio di controlli.

Implicazioni e sviluppi futuri

Questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro il traffico di droga e la criminalità organizzata in Italia. Le forze dell’ordine stanno continuando a eseguire perquisizioni in diverse province, tra cui Milano, Pavia, Bergamo e Roma, utilizzando unità cinofile specializzate per rintracciare ulteriori prove e arrestare altri membri dell’organizzazione.

La collaborazione tra la Direzione Nazionale Antimafia, Europol ed Eurojust si è dimostrata fondamentale per il successo dell’indagine, evidenziando l’importanza di una risposta coordinata a livello internazionale contro il crimine organizzato. Con lo sviluppo del processo giuridico, l’attenzione rimane alta sull’evoluzione delle attività illegali e sui metodi utilizzati dai gruppi mafiosi per operare e infiltrarsi nell’economia legale.

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