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Giovane pakistano attacca turisti ebrei ortodossi alla Stazione Centrale di Milano: un episodio inquietante

Un giovane pakistano ha attaccato un gruppo di turisti ebrei ortodossi presso la stazione centrale di Milano, suscitando una pronta reazione da parte delle forze di polizia.

Nella giornata di ieri, lunedì 10, la stazione centrale di Milano ha assistito a un episodio di violenza inaccettabile. Un uomo di 25 anni, di origine pakistana, ha aggredito un gruppo di turisti americani di religione ebraica, creando un clima di paura e indignazione tra i presenti. L’aggressore si è avvicinato ai turisti urlando frasi di protesta legate al conflitto in Medio Oriente, prima di passare rapidamente all’azione fisica.

La dinamica dell’aggressione

Intorno alle 13:15, il giovane pakistano ha colpito un ventenne ebreo, ferendolo alla testa con un pugno e utilizzando un anello di metallo come oggetto contundente. Questo attacco violento è avvenuto mentre il gruppo di turisti, composto da una decina di persone in abiti tradizionali, consultava i tabelloni delle partenze per il loro treno diretto a Venezia.

Intervento della sicurezza e delle forze dell’ordine

La tempestiva reazione di alcuni passanti ha consentito di allertare la sicurezza ferroviaria, che ha prontamente informato la Polizia Ferroviaria. Gli agenti, giunti rapidamente sul posto, hanno bloccato l’aggressore, arrestandolo per lesioni personali aggravate, con motivazioni riconducibili all’odio razziale ed etnico. La vittima è stata soccorsa dai presenti e trasportata in codice verde all’ospedale Fatebenefratelli per ricevere le cure necessarie.

Reazioni e contesto sociale

Questo episodio ha suscitato forti reazioni tra i passeggeri della stazione, molti dei quali hanno assistito impotenti alla scena. L’uso della violenza in un luogo pubblico come la stazione centrale di Milano ha messo in luce le tensioni sociali e le difficoltà nel gestire le emozioni legate a temi delicati come il conflitto israelo-palestinese. Nonostante le parole dell’aggressore, che ha invocato frasi di odio, la Digos ha confermato che il giovane non era affiliato a gruppi estremisti e non aveva precedenti penali specifici.

Un’inquietante escalation di violenza

La gravità di questo attacco evidenzia una preoccupante escalation di violenza verso le minoranze religiose, in un periodo storico già segnato da tensioni internazionali. L’aggressione, ripresa dalle telecamere di sorveglianza, ha sollevato interrogativi sul crescente clima di intolleranza che permea diverse società europee. Le autorità locali sono ora chiamate a garantire la sicurezza e prevenire simili episodi in futuro.

Il contesto e le reazioni

In seguito all’aggressione, il giovane pakistano è stato portato in carcere, in attesa di processo, fissato per il 4 dicembre. La giudice ha convalidato l’arresto, sottolineando la gravità delle azioni compiute dall’aggressore. Questo episodio non solo ha colpito la vittima, ma ha anche lasciato un segno profondo nella comunità, richiamando l’attenzione sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione contro l’odio e la discriminazione.

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