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Aspetti giuridici del decreto ‘Salva Olimpiadi’ e le sue implicazioni per Milano-Cortina 2026

La questione giuridica relativa al decreto 'salva Olimpiadi' potrebbe influenzare significativamente l'organizzazione dei Giochi Invernali del 2026.

Si sta assistendo a un’importante evoluzione giuridica riguardante le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. La giudice per le indagini preliminari, Patrizia Nobile, ha deciso di inviare alla Corte Costituzionale il decreto del governo Meloni, noto come decreto ‘salva Olimpiadi’. Questo atto normativo ha stabilito che la Fondazione Milano-Cortina è un ente di diritto privato, ma le autorità inquirenti contestano tale classificazione.

Il contesto giuridico del decreto

Il decreto in questione ha suscitato polemiche poiché, secondo la Procura di Milano, non solo ha bloccato le indagini su presunti appalti truccati, ma ha anche creato una zona franca per i dipendenti dell’ente. Questo è stato interpretato dai magistrati come un tentativo di sottrarre l’ente alle normative di diritto pubblico, che avrebbero garantito maggiori controlli e trasparenza.

Le implicazioni della decisione

Il rinvio alla Consulta è avvenuto a seguito di una richiesta della Procura, che sostiene che la Fondazione debba essere considerata un organismo di diritto pubblico. Questo perché gestisce risorse e servizi di interesse generale. La giudice ha sollevato dubbi sulla legittimità costituzionale del decreto, evidenziando un possibile contrasto con le normative europee e le convenzioni internazionali relative alla corruzione.

Reazioni dalla politica e dal governo

La posizione del governo riguardo a questo decreto è chiara. Palazzo Chigi sostiene di aver agito nel rispetto delle norme per garantire il miglior esito possibile per i Giochi olimpici. Fonti governative hanno affermato che l’esecutivo ha creato le basi giuridiche necessarie affinché l’evento si svolga in modo trasparente e regolare.

Dichiarazioni dei politici locali

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha manifestato preoccupazione riguardo all’intervento della magistratura. Secondo Fontana, le indagini stanno ostacolando un’organizzazione che, a suo avviso, sta funzionando bene. Ha esortato a non mettere a rischio la riuscita dell’evento, evidenziando l’importanza delle Olimpiadi per l’immagine dell’Italia.

Prospettive future per le indagini

La decisione della Corte Costituzionale risulta cruciale per il prosieguo delle indagini. Se il decreto verrà dichiarato incostituzionale, ciò potrebbe riattivare le inchieste su possibili irregolarità legate agli appalti per i servizi digitali, attualmente bloccati dal decreto stesso. Al contrario, una conferma della validità del decreto potrebbe condurre all’archiviazione dei procedimenti in corso.

La questione legislativa legata al decreto salva Olimpiadi va oltre un semplice tema giuridico e presenta ripercussioni significative sul futuro delle Olimpiadi invernali. In questo contesto, l’attenzione è rivolta alla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità di questo provvedimento.

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